Salvezza e inganno

Redazione

Una scena  (foto di Andrea Falasconi)
Una scena
(foto di Andrea Falasconi)

Carlo Cerciello riporta in scena, nel suo teatro Elicantropo di Napoli dal 9 gennaio al 2 marzo, Quartett, opera di Heiner Muller, che rappresentò per la prima volta nel 2000. Vinse premi e nomination (Nomination Premio Ubu Sezione Premi Speciali nel 2000 e Premio Bartolucci 2001 al Festival di Sant’Arcangelo) e mostra ancora la sua attualità per l’anniemtamento morale che viviamo. Una modifica “stilistica della scenografia” l’ha decisa il regista partenopeo e la spiega egli stesso: “Come un sudario, la scena si chiude intorno ai suoi protagonisti, spettatori, attori e personaggi, un gelo frigorifero e discotecaro attanaglia una società disperata e ignorante, la cui fredda eleganza somiglia sempre più al belletto di un cadavere. La perdita della bellezza, il sesso che muore nell’orgasmo e si nutre di nuove illusioni, la paura del mutamento, dello scorrere del tempo, il trionfo inesorabile della morte, inducono i due personaggi a rifugiarsi nella narcisistica e teatrale rappresentazione di se stessi, a rinchiudersi nei loro ciechi egoismi, nel disperato tentativo di rallentare l’inevitabile processo di disfacimento cui sono destinati. Gli altri sono solo maschere, strumenti per migliorare la rappresentazione e portare a termine il gioco. Il teatro è, dunque, al tempo stesso salvezza e inganno”.

Sulla scena di Marco Perrella e i costumi di Julia Luzny, su ideazione scenica originale a cura di Massimo Avolio e Roberto Crea, danno vita alla commedia Imma Villa e Paolo Coletta (autore anche delle musiche).

 

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