Una prima affollatissima al Teatro San Carlo di Napoli per la Turandot di Puccini per la regia Roberto De Simone – ripresa brillantemente da Mariano Bauduin – e per la direzione musicale di Juraj Valcuha. Un pubblico appassionato ha tributato già al primo atto applausi a scena aperta all’allestimento che ha visto protagonisti Jennifer Wilson, Marcello Giordani e la giovane Eleonora Buratto, rispettivamente nei ruoli di Turandot, Calaf e Liù.
Al Massimo partenopeo torna in scena, assente dal 2008, con repliche fino al 1° aprile, l’ultimo capolavoro di Giacomo Puccini, Turandot, dramma lirico in tre atti su libretto di Giuseppe Adami e Renato Simoni dalla fiaba teatrale di Carlo Gozzi. L’allestimento di De Simone, firmato qualche anno fa per il Petruzzelli e ripreso da Mariano Bauduin, ripropone la fiaba originale persiana e i bei costumi e le scene firmati rispettivamente da Nicola Rubertelli e Odette Nicoletti richiamano l’esotica, lontana Cina di un’epoca immaginaria. Nella regia di De Simone il finale si conclude con la morte di Liù, la schiava, che si immola per redimere la crudele principessa Turandot. Dirige Orchestra, Coro e Coro di Voci Bianche lo slovacco Juraj Valčhua, per la prima volta alla direzione di un’opera lirica. Il cast vocale è composto da stelle del panorama internazionale: nel ruolo della principessa Turandot Jennifer Wilson e Elena Pankratova, Timur è interpretato da Riccardo Zanellato e Michail Rissov, Calaf da Marcello Giordani e Carlo Ventre, Liú da Eleonora Buratto e Carmen Giannattasio, Ping, Pang e Pong sono interpretati rispettivamente da Enrico Marrucci, Cristiano Olivieri e Massimiliano Chiarolla.
Opera incompiuta di Giacomo Puccini, debuttò postuma il 25 aprile del ‘26 alla Scala di Milano per la direzione di Arturo Toscanini. Quella sera, dopo che il coro ebbe eseguito la morte di Liù, il direttore si fermò e disse: – “Qui finisce l’opera perché a questo punto il Maestro è morto”. Turandot è l’unica opera pucciniana basata su un soggetto fiabesco. E’ ambientata in una Pechino immaginaria nella quale amore e morte sono intrecciate e determinate dalla gelida e spietata Turandot che sfida i suoi pretendenti a risolvere tre enigmi. Toccherà a Calaf far sciogliere il cuore della principessa.
Le fa da contraltare la dolce Liù che muore per amore. Protagonista dell’opera il coro e applausi per Eleonora Buratto, Carmen Giannattasio, Marcello Giordani, le tre maschere (Ping, Pang, Pong). Intense le romanze “Signore, ascolta!” e “Tu che di gel sei cinta” di Liù e “Nessun dorma” di Calaf.
“La versione dell’opera di De Simone – afferma la Buratto, due anni fa applaudita Musetta nella Bohème – offre al personaggio un grande valore spirituale”. La prova generale aperta al pubblico di Turandot ha sposato il progetto “Il San Carlo per il sociale”, con l’incasso devoluto all’associazione Asgam (Associazione Sostenitori Giovani Amici del Mare – Un progetto Napolitano) e UNITALSI (Unione Nazionale Italiana Trasporto Ammalati a Lourdes e Santuari).