S’inaugura il 30 ottobre la stagione del teatro Sannazaro di Napoli, con una sala completamente rinnovata e ristrutturata per riportarla allo splendore degli anni d’oro.
Il cartellone è nella scia della napoletanità. “L’abbiamo diviso in più generi, dai classici al cabaret per venire incontro a tutti i gusti”, precisa Lara Sansone, direttrice artistica e nipote di Luisa Conte, fondatrice e anima della ‘bomboniera di Chiaja’.
In programma sette spettacoli tra prosa, café chantant, musica e sceneggiata. Numerosi i ritorni, ma anche qualche novità. Apre Leopoldo Mastelloni con “Metti una sera con… Leopoldo Mastelloni”, il recital presentato nella prima versione che tanto successo ha riscosso pure tra i giovani, in cui l’artista canta e recita i suoi pezzi più famosi. Ritorno anche per Barbara Chiappini che, con Guido Palliggiano (autore e regista) e Gino Cogliandro, presenta una tragicomica commedia “Due letti per un marito” (dal 14 novembre). Subito dopo, dal 27 novembre, arriva il trio cabarettistico Ardone-Peluso-Massa in un’originale e ironica lettura degli Squallor, mentre il 4 dicembre la novità: la riproposta della sceneggiata.
E per rendere omaggio al genere reso indimenticabile da Mario Merola, che al Sannazaro la rappresentò, la Sansone ha scelto la classica “Guapparia”, con Antonio Ottaiano.
Per il periodo natalizio (dal 18 dicembre all’8 gennaio) “NapoliCaféChantant-Forever” con Lara Sansone, Luca Sepe, il balletto e l’orchestra del Sannazaro. Un appuntamento ormai abituale, rinnovato di anno in anno. “Anche lo spettacolo avrà una veste nuova, come la sala, lo rendiamo moderno e accattivante. – chiarisce Lara Sansone – E’ una formula che ci sta dando grandi soddisfazioni e che ci premia da dieci anni. Sono tanti gli stranieri e i turisti, che vengono a vederci e che già si sono prenotati per quest’anno. Ogni sera è una festa, in cui tutti cantano le melodie più conosciute e si fanno coinvolgere nello spettacolo”.
In quest’occasione, il teatro si trasforma e diventa un locale con tavolini e sedie per ricostruire l’atmosfera rarefatta e l’ambientazione della Bèlle Epoque. “E’ un modo per avvicinare al teatro le nuove generazioni, che incontrano la nostra cultura, spesso a loro sconosciuta, e non si annoiano. – precisa l’artista – Infatti stiamo pensando di proporre una programmazione in questo stile”.
Dal 6 febbraio un attore della tradizione: Sergio Solli con Mario Brancaccio e la partecipazione di Antonella Elia presenta un classico napoletano, “’Na Santarella” di Eduardo Scarpetta, in una versione leggermente modernizzata rispetto alle tante rappresentate nella sala di Chiaja, tra le quali quella con Concetta Barra e Lara Sansone. E’ ambientata negli Anni ’50, con un linguaggio “rinverdito per avvicinarlo al gusto e alla mentalità corrente”.
Chiude (dal 6 marzo) Benedetto Casillo, che rivisita nel rispetto dello spirito originale del testo, ma con ritmi più serrati e adeguati ai giorni nostri, “Caviale e lenticchie” di Scarnicci e Tarabusi, una commedia che ha visto tra i più noti interpreti, Nino Taranto, Giacomo Rizzo e Luisa Conte. In scena con lui tredici attori, tra cui Corrado Taranto, ultimo erede della celebre famiglia.
“Per noi la sfida di mantenere aperto il teatro e portarlo avanti nel migliore dei modi – spiega la Sansone – è il vero omaggio alla nonna”. L’anno prossimo, però, a ristrutturazione completata, un evento-sorpresa aprirà la nuova stagione nel suo nome.