Arriva a Napoli, dopo le rappresentazioni estive e nei teatri dell’alta Italia, Squalificati. Lo spettacolo è tratto dal testo del drammaturgo spagnolo Pere Riera e vede in scena una giornalista nella difficile intervista al presidente catalano. Drammaturgia contemporanea al Teatro Sannazaro di Napoli, dove lo spettacolo sarà rappresentato dal 16 al 18 novembre. Nei panni della protagonista c’è Stefania Rocca, affiancata da Andrea de Goyzueta (il presidente) e Fabrizio Vona (il segretario) per la regia di Luciano Melchionna.
Il testo, tradotto da Inés Rodríguez e Joan Negrié, è adattato da David Campora. L’azione è un duro faccia a faccia tra l’intervistatrice e il capo del governo, presumibilmente coinvolto in un crimine aberrante, ma il suo addetto stampa cercherà in ogni modo di suscitare severi dubbi nella donna, innanzitutto su se stessa.
Spiega Melchionna: “Assistiamo a un gioco raffinato, una partita a scacchi esclusivamente tra re, cavaliere e torre avversaria tra declinazioni di potere, strategie prive di scrupoli e il giudizio calato dall’alto, con chirurgico e amabile cinismo, da parte di chi afferma sia impossibile sporcarsi le mani. Il tutto condito da accuse di molestie, ambiguità, rovesciamento delle dinamiche e dei ruoli, ricatti e amletiche scelte tra carriera e famiglia. La politica e i mass media a confronto: chi si salverà? Chi riuscirà a dimostrare o a far credere di essere immacolato? Dov’è il male, dov’è il bene in questa giungla ormai priva di riferimenti e valori, dove l’unico criterio valido, tra scivolate e colpi bassi è la selezione naturale e dove la sopravvivenza dei prescelti è delegata a qualche voto in più e allo share? Come riuscire a portare a termine la partita e magari vincere onestamente, senza per forza finire nella categoria ‘onnivora’ degli “squalificati”? Ai posteri l’ardua sentenza? No. Sta a noi, qui e ora, scegliere di ricominciare a rispettare le regole, così da non sentirci per il resto della vita dei bluff. Collusi oltretutto. Vittime e carnefici di noi stessi, prima di tutto”.
