Se l’assente è l’Amore

Redazione

Una scena

Presentato al Piccolo Bellini di Napoli L’amore per le cose assenti scritto e diretto da Luciano Melchionna. Il plot della comedy si snoda attorno ad un delitto: qualcuno o qualcosa ha ucciso l’Amore che pure era vivo e vegeto nella coppia formata dai due protagonisti: Lui e Lei.

Da qui parte un’accurata vivisezione del cadavere-Amore che giace, invisibile, ma molto presente, fra i due sposi non più giovanissimi, come un malefico totem.

Il titolo del lavoro già inquietante di per sé: “L’amore per le cose assenti” pone davanti ad una riflessione: il collante fragile e consunto che tiene in piedi la coppia è formato, per assurdo, da quei sentimenti che l’uno non prova più per l’altro. Tuttavia ci si aggrappa a quel poco che pure è rimasto con una malsana caparbietà scambiandola per amore.

Riuscire a liberarsi da questa pesante catena è un regalo che molto spesso non si riesce a fare a se stessi. “Catene, catene”, dice Lui, con tutta la sua insofferenza. “Ti odio”, grida Lei, quando il marito le sbatte in faccia la verità sul loro rapporto, ma alla fine, non riuscirà a staccarsi da Lui.

Dalla torta di compleanno ai bordi della scena non esce la solita donnina sexy, ma la nuda realtà svuotata dai sensi di colpa e dalle illusioni.

Sullo sfondo un enorme cuore che la mano sapiente del regista ha costruito, ingabbiato in una grossa rete che, di tanto in tanto, fa sentire il suo pulsare, poiché la vita è più forte di tutto.

Molto efficaci Autilia Ranieri e Giandomenico Cupaiuolo nell’interpretazione di Lui e Lei, accompagnati dalle musiche originali degli Stag e dagli intermezzi dalla violinista Her che fa anche da originale filo conduttore della storia.

Anna Maria Liberatore

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