Un’esigenza di racconto, come sintesi e quintessenza di conoscenze, esperienze e riflessioni esistenziali, anima il percorso artistico di Simone Zaccarella. Il viaggio inizia nel laboratorio di suo padre, il noto ceramista Antonio Zaccarella,

in un luogo di forti situazioni creative, frequentato da artisti italiani e stranieri. La pittura come necessità espressiva totale e riassuntiva si affaccia già chiara e trascinante a otto anni. “Desideravo solo dipingere e questo ero sicuro avrei fatto”, così si esprime Simone che ora a ventotto anni dopo un’incubazione ventennale, intesa come lavorio incessante di ricerca e di studio, viene allo scoperto e mostra i suoi lavori. Lungamente custoditi in una cartella – sempre la stessa, portata con sé nei viaggi e nelle pause – i bozzetti, realizzati su carta – il supporto adatto e caldo che gli corrisponde – sono la testimonianza anche cronologica di tappe espressive personali come snodo e concretizzazione di avvenimenti e di approfondimenti di idee e di pensieri. Zaccarella percepisce e vive la pittura come energia creativa, testimonianza della forza della natura intesa come unica possibilità per capire e carpire le domande dell’esistenza.
Sono sempre momenti di forte rottura o crisi a innescare processi che alla lunga si rivelano costruttivi e positivi. A otto anni l’artista partenopeo Sergio Spataro gli regala una scatola di colori ad olio che il piccolo pittore non riesce a dominare nella maniera voluta per cui vive questa esperienza in maniera traumatica tanto da nascondere i colori, dimenticarli per poi riprenderli dopo cinque anni e custodirli ancora oggi come preziose reliquie. Dal tubetto che contiene il giallo Simone Zaccarella spreme macchie di colore che andranno a significare e a caratterizzare la sua pittura quando, la scorsa estate, la proposta di realizzare una mostra diventa occasione risolutiva per trasferire i bozzetti sulla tela. “ A partire dal giallo”-Apotheca Art Gallery, Pozzuoli Marzo 2013 – è il titolo della mostra che raccoglie le sue opere che trovano respiro su uno spazio più consono alla realizzazione dei lavori ma non alla forza creativa tutta spesa nella fase ideativa del bozzetto. “Potevano rimanere solo bozzetti perché ero arrivato alla mia personale espressività e questa mi bastava”, ancora una frase cardine di Simone il cui percorso esistenziale precede sempre quello espressivo-creativo- artistico, ed è questo il suo modo di vivere l’arte nella sua complessità e nel rapimento totale che ne segue.
Maria Stella Rossi
Il pittore parteciperà alla Scuola estiva di alta formazione filosofica (diretta da Esther Basile) con un’esposizione delle sue opere, a Castel di Sangro dal 25 luglio al 7 agosto 2013, presso il Museo civico Aufidenate – Convento della Maddalena