Inaugurata alla presenza di tanti artisti e addetti ai lavori la mostra di Petrolio, Anatomia dell’Urlo” presso AbbiAbbè – Associazione Culturale Idea di Baia. In vista dell’imminente uscita del suo quinto album, eccellente e originale cantautore, Max Petrolio torna a mettere i suoi “sogni inquinati in parete”.
I cromatismi della location/galleria e accogliente ritrovo, tra viola e ocra, luci soffuse e video, amplificano la lettura delle opere esposte. Un ciclo di visi stravolti dal grido disumano, anatomia dell’insofferenza e della rottura di ogni equilibrio, sineddoche di particolari anatomici (denti, laringe, ancestrali caverne, narici) gridano la stanchezza di corpo e mente pressati, massacrati dall’insopportabile peso del quotidiano. Immagini crude, surreali, si elevano a universale incredulità e risposta all’indifferenza umana, a codici che soffocano l’essere, la sua preziosa interiorità.
Volutamente spiazzanti, le didascalie delle opere raccontano di “Un respiro prima di affogare con la testa nera di ittiolo”, di “Marcio in posa come una bestia allo specchio”, di “Pozzo mollo rosso”, urlano la perdita di stabilità (“Scivolo, e mi divorano peli e gambe”), l’ironica raffigurazione di una gola profonda, spalancata (“Mia nonna cazzo lei sa vomitare”).
Il munchiano Urlo diventa ferita del contemporaneo, disgusto per l’ipocrisia e la sordità umana, le maschere, il dover essere. Artista sensibile e poliedrico, Petrolio convince anche con il suo vernissage apprezzato dai tanti artisti e creativi presenti all’inaugurazione. Anatomia dell’Urlo è visitabile fino al 16 marzo 2015.