Dopo il debutto in Francia e Svizzera torna in Italia Arturo Brachetti con il suo nuovo one man show Solo, The Master of the quick change, in scena al Teatro Diana di Napoli da mercoledì 31 ottobre a domenica 11 novembre. Al pubblico apre le porte di casa sua, di sogno, sorta di casa delle bambole. “Benvenuti nella mia scatola, nella casa dei miei sogni, fragile come un origami, nella quale ogni storia racconta una sorpresa”, svela.
Tutto ha inizio nel soggiorno dove campeggia la scatola magica per eccellenza: la televisione. Inizia così una carrellata di famosi personaggi che hanno popolato l’immaginario infantile e adulto degli italiani: Hulk, Spock, Batman, Jessika Fletcher, Wonder Woman, personaggi delle serie Breaking Bad e Baywatch e ancora Sherlock Holmes, gli Addams, Ghostbusters. La stanza dei ricordi è invece il solaio che nasconde l’archeologia familiare e dove Arturo trova il cappello del nonno che si piega alle sue fantasie di storie e personaggi famosi da raccontare: ora è un cow-boy, ora Arlecchino, ora Escamillo della “Carmen” ora l’avvocato di “Citizen Cane”, ora Casanova ora Gloria Swanson, ora addirittura il Big Ben! È un cosacco, Santa Caterina, Capitan Uncino, Guglielmo Tell, Rossella O’Hara e la Cleopatra di Liz Taylor, Napoleone e un samurai. Porta in scena oltre 60 nuovi personaggi, con la grande bravura che ha conquistato tutto il mondo. Delizioso il gioco dell’ombra dispettosa, interpretata dal fidato Kevin Michael More, e magico è Fred Astaire, di sogno, come tutte le altre creature alle quali dà vita con grazia d’altri tempi. E il bagno di casa è un grande atelier dove si consumano simbolicamente tutti i pasti-epoche della vita, dalla nascita alla morte. Ai bambini regala le sue favole animate da Cenerentola e Biancaneve, da Peter Pan e da Elsa, la principessa di Frozen e dal simpatico orco Shrek sulle note di “I’m a believer”. Il grande spettacolo non finisce qui poiché Brachetti crea anche tanti gustosi personaggi al matrimonio della cugina Concettina, sorta di mini-sceneggiata, regala giochi di prestigio, ombre cinesi, farfalle e voli e mostra come possa esserci tutto un mondo in un piccolissimo granello di sabbia, disegnando meraviglie sulla sand painting. La camera da letto custodisce la macchina da cucire di sua madre che creò un fantastico abito azzurro con il quale Brachetti danza ridandogli vita.
L’artista incarna poi miti della musica, da Big Luciano ad Elvis, dai Beatles a Madonna, da Beyoncè a Edith Piaf a Michael Jackson, per concludere con Freddie Mercury che canta “We are the champions”. Uno show elegante, curato che ben miscela musiche originali di Fabio Valdemarin e cover, luci, ombre, mimo, chapeaugraphie, raggi laser, videoproiezioni ed effetti speciali, i pregevoli costumi di Zaira de Vincentiis e le scenografie di Rinaldo Rinaldi. “Non è così grave voler restare per sempre un po’ bambini”, afferma Brachetti che, mescolando le più sofisticate tecnologie e la magia del teatro dell’arte, fonde spettacolo e poesia.