Attore, regista, produttore cinematografico, autore di colonne sonore, due volte vincitore agli Oscar sia per la miglior regia sia per il miglior film: è il poliedrico Clint Eastwood, colui che si è imposto nell’immaginario collettivo come l’”Uomo senza nome”, personaggio cinico e dal carattere imperscrutabile, con il suo famoso ghigno costantemente ornato da un mezzo sigaro. Lanciato, infatti, negli anni Sessanta da Sergio Leone nella “trilogia del dollaro” (Per un pugno di dollari del 1964, Per qualche dollaro in più del 1965 e Il buono, il brutto e il cattivo del 1966), Eastwood si guadagnò la fama del più grande attore western di tutti i tempi, ma impiegò molto per scrollarsi di dosso lo stereotipo del “duro”.
Non a caso, il 1971 lo vide protagonista del primo episodio (Dirty Harry) di quella che sarebbe diventata una serie di gran successo sull’ispettore di Polizia Callaghan, in cui rivestiva nuovamente i panni del “duro”.
Tuttavia, il 1971 fu anche l’anno del suo esordio nella regia con un thriller intitolato Brivido nella notte (Play Misty for Me). Dagli anni Settanta ad oggi, la sua attività di regista non ha subito alcuna battuta d’arresto, dimostrandosi un cineasta piuttosto versatile, capace di spaziare tra vari generi: dal western con Il texano dagli occhi di ghiaccio (1976) o Gli spietati (1992) al drammatico con I ponti di Madison County (1995), Million Dollar Baby (2004), Changeling (2008) o Gran Torino (2008). Dal thriller con Debito di sangue (2002) o Mystic River (2003) al film di guerra con Flags of Our Fathers (2006) o Lettere da Iwo Jima (2006), cimentandosi infine nel soprannaturale con il suo ultimo film Hereafter del 2010.
A lui la rassegna di corti cinematografici ‘O curt, in programma a Napoli, dedica uno speciale e la presentazione del libro “I film di Clint Eastwood” di Alberto Castellano edizioni Gremese.
Chiara Ricci