Il Teatro San Carlo di Napoli e il Maestro Roberto De Simone dedicano la prima esecuzione assoluta di Stabat Mater, da Giovanni Sebastiano a Giovanni Battista, a Aylan Kurdi, il bambino siriano di tre anni trovato morto sulla spiaggia di Ali Hoca Burnu, a Bodrum, annegato, insieme al fratellino di cinque anni, Galip, e alla mamma Rehan. Originari di Kobane, inseguivano il sogno di raggiungere l’Europa.
La prima assoluta dello Stabat Mater, che il Maestro Roberto De Simone ha composto nel 2015, è in programma a Napoli, Teatro San Carlo, mercoledì 16 settembre, alle ore 18.00 (dopo il rinvio del 3 aprile scorso).
L’opera racconta un dramma universale: il dolore di una madre di fronte alla perdita del figlio; i canoni compositivi abituali evocano, nell’alternanza delle sezioni, una pietas e un pathos in grado di suscitare partecipazione e catarsi, al di là del significato religioso, divenendo simbolo di tutte le perdite vissute da tutte le madri in ogni tempo e luogo.
Il testo e la musica di Roberto De Simone in Stabat Mater da Giovanni Sebastiano a Giovanni Battista sono l’esito di una rielaborazione moderna e di un percorso nuovo sperimentato dall’autore: far rivivere il melos di Pergolesi e il sapere armonico di Bach, grazie a innesti non consueti e assolutamente originali per il genere: ad affiancare il Coro ed il Coro di Voci Bianche del Teatro San Carlo, vi sarà un Coro di voci gospel, mentre tre fisarmoniche si aggiungeranno all’Orchestra del Teatro San Carlo.
IL PROGRAMMA
Roberto De Simone
Stabat Mater da Giovanni Sebastiano a Giovanni Battista per Coro, Complesso di voci bianche, gruppo vocale gospel, tre fisarmoniche e Orchestra del Teatro di San Carlo
Direttore: Maurizio Agostini
Maestro del Coro: Marco Faelli
Maestro del Coro di Voci Bianche: Stefania Rinaldi
Coro Gospel
Mezzosoprano/Contralto: Cheryl Porter
Basso: Darrell Hill
Tenore: Leslie Sackey
Soprano:Denise Elessa
Pianoforte e Fortepiano: Pino Jodice
Fisarmoniche: Ivano Battiston, Mariostefano Pietrodarchi, Giuseppe Loiero, Giancarlo Palena, Luca Colantonio, Giuseppe Gualtieri, Giuliana Soscia
Elaborazione pianistica di Pino Jodice
Orchestra, Coro e Coro di Voci Bianche del Teatro di San Carlo
L’esecuzione sarà preceduta dalla lettura, da parte di una bambina del Coro di voci bianche, della poesia di Nazim Hikmet, La Bambina di Hiroschima:
“Apritemi sono io…
busso alla porta di tutte le scale
ma nessuno mi vede
perché i bambini morti nessuno riesce a vederli.
Sono di Hiroshima e là sono morta
tanti anni fa. Tanti anni passeranno.
Ne avevo sette, allora : anche adesso ne ho sette
perché i bambini morti non diventano grandi.
Avevo dei lucidi capelli, il fuoco li ha strinati,
avevo dei begli occhi limpidi, il fuoco li ha fatti di vetro.
Un pugno di cenere, quella sono io
poi anche il vento ha disperso la cenere.
Apritemi; vi prego non per me
perché a me non occorre né il pane né il riso :
non chiedo neanche lo zucchero, io :
a un bambino bruciato come una foglia secca non serve.
Per piacere mettete una firma,
per favore, uomini di tutta la terra
firmate, vi prego, perché il fuoco non bruci i bambini
e possano sempre mangiare lo zucchero.”