Stéphane Ghislain Roussel

Angela Matassa

Porta in scena teatro e pittura, parola e gesto Monocle, portrait de S. von Harden del regista, musicologo e violinista francese Stéphane Ghislain Roussel, in scena alla Galleria Toledo di Napoli

Una scena
Luc Schiltz in scena

dal 15 al 20 aprile. Interpretato da Luc Schiltz, lo spettacolo è reduce dai successi in Russia, Parigi, Germania. E’ recitato in lingua tedesca con sovratitoli in italiano.

Stéphane, di che cosa si tratta? “E’ un lavoro che parte dal celebre quadro dipinto da Otto Dix: il ritratto della giornalista Sylvia von Harden, che posò per lui negli Anni Venti. Ma è un omaggio anche a Berlino, alla situazione della città tra le due guerre, con la Repubblica di Weimar. Sulla scena, accompagnato dalle musiche di Viktor Ilieff, c’è l’attore nei panni della giornalista che mentre si fa ritrarre discute con il pittore. Lui non compare, ma dalle sue parole si immaginano le sue reazioni. E più lui la dipinge più lei si svuota di personalità, diviene un uomo e poi si decostruisce, restando solo una pittura”.

Un lavoro sul corpo. La parola quale ruolo ha? “Ugualmente importante. Ho cercato di trovare il giusto equilibrio tra le due cose per suscitare emozioni, la musica poi aggiunge ancora più suggestione. Il teatro per me è un luogo dove poter essere toccati emozionalmente”.

Lo spettacolo ha ricevuto diversi premi e ha girato molto. Che cosa funziona in modo particolare? “Innanzitutto è interpretato da un bravissimo attore, che in un’ora condensa parola e gesto e poi credo perché l’azione gira intorno a un quadro molto conosciuto che ritrae il modello androgino, tipico della Nuova Oggettività, che voleva la donna moderna caratterizzata dal taglio alla garçonne, dal monocolo e dalla sigaretta”.

Questo stile è ancora attuale, secondo te? “Penso di sì, proprio in questi anni è nata la discussione sui transgender, le lotte degli Lgbt sono vive. Ci si interroga su che cosa vuol dire essere uomo o donna oggi”.

Felice di tornate a Napoli?  “Ne sono innamorato, più felice di rappresentare il mio spettacolo alla Galleria Toledo, uno spazio che fa innovazione. Sono venuto nella vostra città parecchie volte e ci tornerà presto”.

Che cosa stai preparando?  “Una regia lirica, un progetto che sto conducendo in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti partenopea: “Parsifal Incerto”, con musica e direzione orchestrale di Viktor Ilieff”.

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