Al Teatro Piccolo Bellini di Napoli va in scena Creditori di August Strindberg, adattamento di Orlando Cinque (e Fiorenzo Madonna) regista e interprete con Arturo Muselli, Maria Pilar Pérez, èprodotto da Fondazione Teatro di Napoli Teatro Bellini & Hangar-O’.
Testo del 1889, chiude idealmente le tre opere (“Camerati”, “Il padre”, “La signorina Julie”). La “tragicommedia” si incentra sul dramma di Gustav, lasciato dalla moglie Tekla, risposatasi con Adolf. Il destino vuole che si ritrovi proprio nel luogo nel quale la coppia trascorre una vacanza.
La scenografia essenziale, scarna e simbolica immaginata da Luigi Ferrigno fa da sfondo al dramma borghese che lega i tre personaggi che scavano a fondo nelle proprie e nelle altrui emozioni profonde. Adolf, legato da amore/dipendenza a Tekla, si confida con il nuovo amico, Gustav, che insinua in lui l’atroce dubbio di non essere amato, convincendo l’uomo a spiarla, a coglierla in fallo. Il vendicativo ex marito abbandonato convince anche il fragile Adolf di essere malato, quasi epilettico, e a liberarsi dalla causa del suo male.
Dialoghi serrati, cinici duelli psichici, memorie amletiche ed echi di tragedia classica mostrano lo sconvolgimento della vita che scorre apparentemente felice mentre in realtà sotto la superficie covano rabbia, infedeltà, passioni mai sopite, frustrazioni, fragilità. Adolf si esprime attraverso l’arte e mostra all’amico il busto di donna che ha scolpito – impressionante massa di carne rossa – è Tekla, è l’essenza malata di una donna sensuale, provocante, amata/desiderata/respinta, nella “beata autoipnotica semiebbrezza” che scandisce il rapporto uomo-donna per l’Autore. La scena “ingabbia” i bravi attori che si scontrano sotto la luce al neon che esalta deliri e scavi psicanalitici, impossibilità di accettarsi senza ipocrisie, in un “combattimento di cervelli” caro allo scrittore. Dramma moderno psicologico che toglie il fiato, tutto incentrato sui conflitti psicologici del Teatro Sperimentale Scandinavo fondato da Strindberg che influenzerà, come Ibsen, il teatro a venire.