Teatro Forum

Redazione

Una scena
Una scena

Dopo il debutto arriva, Sarà il palcoscenico del Nuovo Teatro Sanità di Napoli ad ospitare il 18 e 19 gennaio Garage di Marco Zannoni, diretto da Lello Serao. Lo spettacolo, che ha debuttato al Mulino Pacifico nell’ambito della 34esima edizione di Benevento Città Spettacolo e al Teatro Area Nord di Napoli, è interpretato da Gianluca D’Agostino, Paolo Cresta, Marcella Granito, Patrizia Di Martino, Alfonso Capuano, Gennaro Piccirillo, Annalisa Renzulli e con Gianluca Cangiano, Vincenzo Esposito, Edoardo Sorgente e Cecilia Lupoli.

Il lavoro teatrale mette in scena un dispositivo di Teatro Forum, partendo dalla tragedia dello stupro di gruppo di una ragazza egiziana, da parte di cinque adolescenti residenti nello stesso condominio dove la madre della giovane svolge lavori umili a buon mercato e in cambio di un tetto e di un dubbio permesso di soggiorno.

Asserragliate nel garage del loro condominio, cinque famiglie di estrazione e mentalità borghese, insieme ad un avvocato convocato dall’amministratore dello stabile, mettono in atto un processo per scandagliare tutte le possibilità di risoluzione della vicenda, in un doppio rapporto col pubblico, che seguirà il racconto scenico fungendo da opinione pubblica del caso e rivelandosi in questo senso parte integrante di una vicenda che se uscisse da “quel garage”, sottoscala di appartamenti di famiglie cosiddette “rispettabili”, salirebbe alla ribalta delle cronache, distruggendone la facciata stucchevole e artefatta.

Scrive il regista che dedica lo spettacolo al figlio Giammarco: “Quello che lo spettacolo cerca di indagare è il limite di rottura tra il cosiddetto patto sociale e l’istinto individuale. Le regole e l’individuo. L’individuo con le regole, l’individuo contro le regole. Di gran parte della nostra esistenza abbiamo dimenticato l’inizio. Abbiamo cercato, come dice uno dei personaggi di costruirci una morale strada facendo e, senza rendercene conto, abbiamo lasciato che il tempo e gli affanni quotidiani ci facessero dimenticare il senso etico del nostro vivere e così della morale abbiamo pian piano fatto a meno, lasciando spazio alla via più breve per arrivare noi e i nostri figli al benessere, al successo”.

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