Teatro Nuovo, stagione 2016/2017

Angela Matassa

Una scena
Una scena

Per la stagione teatrale 2016/2017, Alfredo Balsamo, direttore artistico del Nuovo Teatro Nuovo di Napoli, ha preparato un cartellone variegato, nel quale ha voluto inserire musica e danza. “Sarà una stagione sempre più interessante – spiega – sia per gli affezionati, sia per i nuovi fruitori ”.

Diciotto spettacoli, dieci in abbonamento, e altre iniziative arricchiscono la programmazione, che conta nomi abituali, ritorni e novità, tenendo sempre d’occhio la nuova drammaturgia.

Per la prosa, tornano gli artisti cult: Enzo Moscato e Isa Danieli. L’apertura il 26 ottobre è affidata proprio a quest’ultima, depositaria dei testi di Annibale Ruccello, scomparso giovanissimo trent’anni fa. L’attrice gli dedica un omaggio, scritto con Manlio Santanelli, che ne cura anche la regia, dal titolo “Serata d’amore”. “Partiremo dalla sua ultima commedia alla prima. – spiega il regista – Come a risalire un fiume, che porta al centro di un continente o di un pianeta. Che si sono formati con l’accumulo di schegge e di frammenti”.

A novembre il “narratore” Marco Paolini propone il nuovo monologo “Numero Primo. Studio per un nuovo album”. Un’interpretazione non tradizionale del filo delle memorie: luoghi e facce della storia del Paese. E nel teatro che ha diretto in passato, riecco Antonio Latella, regista per Linda Dalisi in “Ma”, un lavoro ispirato alla figura della madre nell’opera di Pier Paolo Pasolini, di cui Latella ha esplorato l’intera opera.

Parla di Cechov, della sua drammaturgia e della sua vita, “Svenimenti. Un vaudeville”, messinscena proposta da Elena Bucci e Fabio Sgrosso, partendo da tre atti unici e dalla biografia del drammaturgo russo.

Cambia registro ma non il terreno d’indagine, Pippo Delbono protagonista del concerto in forma drammatica, “Il sangue”. Un viaggio musicale nella classicità lavorando sul mito di Edipo che intraprende con la cantante Petra Magoni.

E arriva a Napoli, dopo parecchi anni di assenza, Carlo Cecchi, dal 26 al 29 gennaio 2017, con “Il lavoro di vivere” di Hanoch Levin, per la regia di Andrée Ruth Shammah. Storia d’amore fra due persone di mezza età, in cui il sentimento appare a barlumi folgoranti, in mezzo a un mare d’insulti, parole durissime e rimpianti. Segue l’apprezzato Spiro Scimone che con Francesco Sframeli, presenta “Amore”, una pièce che si svolge in un cimitero, in cui due coppie stanno forse vivendo il loro ultimo giorno. Un altro ritorno è quello di Ottavia Piccolo, in scena con Silvano Piccardi (che cura la regia), dal 22 al 26 febbraio con “Enigma” di Stefano Massini, “Niente significa mai una cosa sola”, recita il sottotitolo. Vent’anni dopo la caduta del muro di Berlino, vite, esperienze, certezze, lutti e speranze si frantumano, s’incontrano, si mischiano.

A marzo, il direttore Balsamo ha voluto proporre uno spettacolo visto da pochi in una scorsa edizione del Napoli Teatro Festival Italia: “La riunificazione delle due Coree” di Joël Pommerat. Un testo sull’amore e non sulla politica, le due Coree infatti sono solo una metafora sulle difficoltà di ri-unione di due anime gemelle. “Difatti, – chiarisce il regista Alfonso Postiglione – il filo tematico dei 18 quadri per 51 personaggi per 9 attori, è l’amore come fenomeno difettoso. Amore coniugale, sessuale, ma anche filiale, amore vissuto, o solo sognato, desiderato”.

Un’altra pagina di teatro di narrazione con Ascanio Celestini, habituée del Teatro Nuovo, che propone dal 29 marzo al 2 aprile, “Laika”, di cui è interprete con Gianluca Casadei alla fisarmonica, e con la voce fuori campo di Alba Rohrwacher. Un Gesù improbabile si confronta con i propri dubbi e le proprie paure. Vive chiuso in un appartamento di qualche periferia. Dalla sua finestra si vede il parcheggio di un supermercato e il barbone che di giorno chiede l’elemosina e di notte dorme tra i cartoni.

A Natale ci sarà Totò. I Virtosi di San Martino lo faranno rivivere nel loro ultimo spettacolo, “Totò che tragedia!”. Prosa e musica, per raccontarlo in maniera insolita, esplorando anche l’aspetto meno conosciuto del Maestro. “La messinscena si svolge su due binari. Da una parte – spiega Roberto Del Gaudio, autore della drammaturgia – c’è il grande, celebre comico, dall’altro la parte tragica della sua vita”. Il gruppo di cabaret da camera, infatti, racconta l’infelice storia d’amore dell’attore con la ballerina Liliana Castagnola che si suicidò per amor suo, lasciando un’ombra scura nell’esistenza di un attore, passato alla storia come il principe della risata.

Fuori abbonamento, l’altro ospite d’eccezione Enzo Moscato. che questa volta lascia la prosa per tornare al recital musicale, genere più volte frequentato. S’intitola “Modo minore”, il progetto nato ancora una volta dalla collaborazione con Pasquale Scialò, che ha curato arrangiamenti e direzione musicale. “Non canzoni di serie B – spiega il musicista, precisando che minore ha anche un significato strettamente musicale – quanto brani meno famosi ma non meno popolari”. Una sorta di lato B dei grandi successi della musica leggera. Sarà “un viaggio obliquo” nella canzone napoletana tra gli anni ’50, ’60 e ’70”, in cui non mancheranno nuove creazioni a loro firma, ai quali si aggiungerà l’ensemble musicale da camera, formata da studenti del Conservatorio “Giuseppe Martucci” di Salerno.

La seconda proposta fuori abbonamento è “Else”, scritto da Nunzia Antonino e Carlo Bruni, in scena dal 10 al 12 marzo, ispirato a La signorina Else di Arthur Schnitzler.

Lo sguardo sulla danza contemporanea, propone “Quelli che la Danza 2017” e la rassegna “Monday Dance”, un percorso fra le più interessanti espressioni coreutiche della Campania, per quattro lunedì dal 24 ottobre al 12 dicembre 2016, in collaborazione con il Teatro Pubblico Campano.

Completa la stagione, la partecipazione straordinaria del noto attore, Antonio Casagrande, interprete della tradizione partenopea e non solo, con “Ladri di sogni”, uno spettacolo scritto e diretto da Peppe Celentano e Vincenzo De Falco, dedicato alla vicenda di Giancarlo Siani, il cronista ucciso dalla camorra, nel trentennale della morte.

 

 

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