Tornano a casa “Le anime pezzentelle”

Angela Matassa

E’ un antico culto, di origine pagana, accolto in seguito dal Cristianesimo, che accompagna le tradizioni napoletane. Le anime pezzentelle, che aspettano indulgenze per transitare dal Purgatorio, rappresentano il legame tra vivi e morti. A braccia aperte, alzate oppure in preghiera, le figure si rivolgono verso il fedele per chiedere una preghiera che li avvicinerà al Paradiso. Cinque i personaggi principali, che sono diventati opere di maestri artigiani. Una serie di terrecotte, che un tempo trovavano spazio nelle edicole votive della città, sono ritornate ed esposte, tutte insieme, nel Complesso museale di Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco, dal 1 dicembre 2018 al 17 gennaio 2019, nella mostra intitolata Ritorno. Il culto delle anime pezzentelle. Oltre cento soggetti del Purgatorio, realizzate in terracotta dipinta fra XIX e XX secolo, sono state acquisite dall’Opera Pia Purgatorio ad Arco, provenienti da una collezione privata. Un puro caso, una circostanza fortunata, spiega la curatrice, Francesca Amirante, venuta in contatto con il restauratore napoletano Diego Pistone, che l’aveva acquistata da un collezionista romano pensando di riportarla a Napoli. .

Anime pezzentelle. Mostra

Ci sono gruppi interi con lo scoglio, ovvero la base su cui poggiano i pastori come definita nell’arte presepiale, in legno o in compensato con sughero, con il Crocifisso, l’Addolorata e il teschio, oltre che una serie di anime a mezzo busto avvolte dalle fiamme e imploranti penitenza e perdono di cartapesta, di terracotta policroma di diverse dimensioni, e un gran numero di Addolorate singole, di Crocifissi, di teschi e di accessori.

“Siamo un’istituzione laica, ma da più di 400 anni – spiega il Presidente dell’Opera Pia Giuseppe d’Acunto – custodiamo un patrimonio di fede, arte e cultura nella chiesa di Purgatorio ad Arco in via dei Tribunali e che dagli anni ’90 ha avviato una sistematica azione di valorizzazione del luogo e del suo straordinario patrimonio”.

Le teche con le sculture

Una mostra suggestiva, il cui allestimento, curato da Nicola Ciancio, coinvolgerà l’intera chiesa: dalla navata centrale, attraverso il dipinto dell’altare maggiore di Massimo Stanzione, alla Sagrestia, dove saranno esposti alcuni pezzi della collezione corredati da appositi apparati didattici e da un video-documentario sul culto, all’Ipogeo dove saranno presentate 50 figure circa di anime purganti in terracotta e in cartapesta, in una sorta di isola dedicata, accompagnata da un video-racconto di Gualtiero Peirce.

L’esposizione rappresenta il primo passo di un ampio progetto, che riguarderà anche l’illuminazione della chiesa, e risponde a un obiettivo: “ridare senso ai luoghi”, come afferma la curatrice.

 

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