S’inaugura stasera il Napoli Film Festival in programma a Castel Sant’Elmo fino all’11 giugno.
Protagonista della prima serata dedicata a Totò è Rosaria De Cicco. Il 7 sarà la volta di Massimo Troisi.
Di che cosa si tratta?
“Lo spettacolo inaugurale realizzato da Sergio Marra S’intitola “Totò movie”, Io reciterò versi e avrò accanto a me Fabio Canessa che, nelle reali vesti di critico cinematografico, commenterà dal vivo gli spezzoni dei più o meno celebri film del principe della risata, per ricordarne l’arte immortale di Totò. Abbiamo ripreso una vecchia idea per celebrare un artista senza pari. Dalla sua ricchissima videoteca, Fabio Canessa tira fuori parti e stralci per evidenziare la grande capacità di Totò ad esprimere ogni tipo di comicità”.
Che cosa vedremo?
“Una quindicina di fotogrammi, dagli Anni Quaranta ai Sessanta, della durata da due a dieci minuti, per sottolineare il genio di Totò e la sua abilità nell’usare tutti i mezzi per far ridere: quello verbale con i giochi di parole (“Totò diabolicus”), la mimica (“Totò cerca moglie” e “Totò Le Mokò”), l’uso marionettistico del corpo, il surreale e l’astratto (“Totò, Peppino e le fanatiche”)”.
Canessa, quali aspetti metterete in evidenza?
“Lui ha sperimentato e spesso anticipato forme e generi. Non c’è un comico che non si sia ispirato a lui e nei brevissimi brani, che abbiamo scelto per questa serata, troveremo i duetti, in cui era maestro perché riusciva a valorizzare gli altri. Così con Fabrizi lo vedremo in “Totò, Fabrizi e i giovani d’oggi”, con Peppino in “Totò, Peppino e la malafemmena”, con Sordi in “Totò e i re di Roma”. “Per questo film, coglieremo un aspetto insolito: fu colpito dalla censura e, a guardar bene, si nota che nella pellicola c’è stato un taglio per sostituire il nome di De Gasperi, doppiato da un altro attore”.
Aneddoti, didascalie, commenti per raccontare l’artista più grande, dalle mille sfaccettature che, nonostante lo stile leggero, ha toccato tutti i temi della vita.
“Sì. Ha spaziato dall’avanspettacolo alla rivista ricordiamo “Risate di gioia” con la Magnani, alla farsa al neorealismo, ispirandosi anche alla cronaca e al sociale, diretto da grandi registi quali Monicelli, Steno, Corbucci. Dalla guerra (“I colonnelli”, “Letto a tre piazze”), alla fame (“Miseria e nobiltà”), alle donne (“Totò e le donne”).
Qual è stata per Rosaria De Cicco la lezione del Maestro?
“I mio incontro con lui è stato purtroppo soltanto attraverso la televisione, lo frequentavo così, apprezzandolo e imparando che i bravi comici sono i più bravi attori drammatici. Trovo straordinaria la scena del vagon-lit in “Totò a colori” e la sua interpretazione in “Uccellacci uccellini”.
Quali programma ci sono in cantiere per Rosaria?
“Prima del ritorno con “Novecento napoletano” in scena al Diana nella prossima stagione, ci sono le riprese del nuovo film di Pasquale Falcone, “Il profumo dei gerani”, in cui interpreto la redattrice di un giornale che si occupa di necrologi e parla come da un radio-taxi. Cominceremo le riprese il 14 giugno”.