Traviata, diretta da Daniel Oren

Maresa Galli

Torna in scena al Teatro di San Carlo di Napoli Traviata, il capolavoro di Verdi su libretto di Francesco Maria Piave tratto dal dramma di Alexandre Dumas figlio La dame aux camélias. Sul podio, Daniel Oren / Maurizio Agostini (3 marzo ore 20). Firma la regia dell’opera Lorenzo Amato, le scene Ezio Frigerio, i costumi Franca Squarciapino, le luci Fiammetta Baldiserri. Interpreti: Violetta, Maria Mudryak / Francesca Dotto; Alfredo Germont, Vincenzo Costanzo /Leonardo Cortellazzi; Flora Bervoix, Giuseppina Bridelli; Annina, Michela Petrino; Giorgio Germont, Vladimir Stoyanov/ Fabian Veloz; Flora Bervoix, Giuseppina Bridelli; Gastone, Orlando Polidoro; il barone Douphol, Roberto Accurso; il marchese D’Obigny, Nicola Ebau; il dottor Grenvil, Francesco Musinu; Matador, Giuseppe Picone/ Giuseppe Ciccarelli.

Una scena (foto L.Romano)

Nuova Produzione del Lirico, l’opera si avvale della brillante esecuzione di Orchestra, Coro e Corpo di Ballo del Teatro di San Carlo. Si ricorda ancora la messa in scena dello scorso anno per la splendida regia di Ozpetek che ne diede una lettura cinematografica, più onirica. La regia di Amato è costruita su un approccio emozionale più che razionale, amplificato dallo scorrere incessante della pioggia, una vera e propria cortina di lacrime, di dissolvenza dei sogni e delle speranze d’amare e di avere un futuro. E proprio personaggi con ombrello aprono la scena, memoria magrittiana che si staglia su fondali dipinti a mano per l’emblematica fine che aleggia in tutta l’opera. “Un elemento che potrebbe essere visto come semplice metafora di una Parigi grigia, fredda e piovosa, ma che per me rappresenta molto di più: straniamento, allusione, stato d’animo, dolore, fino a quell’offuscamento della vista che le malattie particolarmente debilitanti provocano in ciascuno di noi”, spiega il regista.

Incantevoli i costumi di Franca Squarciapino e, come sempre, magistrale la direzione di Daniel Oren che strappa ripetuti applausi. Deludono invece le voci dei protagonisti pur di ottima scuola, Maria Mudryak, già Violetta al San Carlo nella stagione ’16-17, e Vincenzo Costanzo, forse troppo giovani per i ruoli di Violetta e di Alfredo. Violetta spicca per virtuosismo, agilità ed estensione vocale ma non convince nell’interpretazione drammatica e così anche Alfredo, dotato di un bel colore ma di poco pathos. Di gran temperamento invece Vladimir Stoyanov, il tenore bulgaro, intenso Giorgio Germont. Bravi Orchestra e Coro e Corpo di ballo del Teatro di San Carlo. Brillante Giuseppe Picone che danza il “Matador” sulle belle coreografie di Giancarlo Stiscia. In scena fino a domenica 4 Marzo 2018.

 

 

 

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