La storia d’amore impossibile, irrazionale e drammatica tra la scrittrice tedesca naturalizzata statunitense Hannah Arendt e il filosofo tedesco Martin Heidegger nello spettacolo La banalità dell’amore della scrittrice israeliana Savyon Liebrecht, messo in scena da Piero Maccarinelli, in scena al Teatro Mercadante di Napoli fino al 11 marzo.

Il rifugio di Raphael Mendelsohn, compagno di studi di Hannah, innamorato di lei ma non ricambiato, è il teatro della relazione proibita fra la diciottenne Arendt, studentessa di filosofia all’universita’ di Friburgo, e il professor Heidegger, sposato e molto più grande di lei. Siamo nel 1924 e i tremendi anni che seguiranno porteranno il professore nelle braccia del partito nazista con tutti gli onori e la Arendt lontano dalla Germania perchè ebrea. Molti anni dopo, nel 1975, nel suo appartamento di New York, la professoressa Arendt, reduce da un infarto, riceve la visita di Michael Ben Shaked, un giovane israeliano che si spaccia per studente di filosofia dell’universita’ di Gerusalemme ma che in realtaà è il figlio di Raphael Mendelsohn, venuto a cercarla dopo la morte del padre per scoprire una parte a lui ignota della sua vita.
Prodotto dal Teatro Stabile di Napoli-Teatro Nazionale, la pièce è interpretata da Anita Bartolucci, Claudio Di Palma, Giacinto Palmarini, Federica Sandrini.