Un capolavoro della musica moderna

Maresa Galli

Un momento dell'opera
Un momento dell’opera

Per la prima volta il celeberrimo maestro Zubin Mehta sale sul podio del Teatro di San Carlo di Napoli per dirigere un’opera, Tristano e Isotta di Wagner. L’opera è un’azione in tre atti, con musica e libretto di Richard Wagner. L’allestimento che andrà in scena al Teatro di San Carlo fino a giovedì 5 marzo, ha come maestro del coro Marco Faelli e si avvale dell’ottima regia di Lluìs Pasqual. Il lirico partenopeo dedica la prima al compianto regista Luca Ronconi, già protagonista al Massimo con Semiramide di Rossini. Torna al San Carlo il capolavoro wagneriano che aprì la stagione 2004-2005, nell’allestimento firmato per scene e costumi da Ezio Frigerio e Franca Squarciapino (premiati con l’Abbiati). Straordinario il cast, a cominciare da Violeta Urmana (Isotta), voce unica dal timbro straordinario e Thorsten Kerl (Tristano), Stephen Milling (re Marke di Cornovaglia), Lioba Braun (Grangane), Jukka Raisilanen (Kurwenal), Alfredo Nigro (Melot).

La prova generale aperta al pubblico è appuntamento eccezionale organizzato dalla Fondazione di comunità del Centro storico di Napoli insieme al Teatro San Carlo con finalità di beneficenza. Il ricavato della serata sarà, infatti, devoluto all’Aima (Associazione italiana malattie Alzheimer) e andrà a sostenere il primo Alzheimer Cafè del Centro storico di Napoli.

Tristan und Isolde si avvale di una scenografia mozzafiato, che apre il primo tempo con la prua di una gigantesca nave che si staglia nell’immenso del mare, terribile e inquietante ma anche forte e accogliente come l’amore impossibile, eppure eterno, infinito, che trascende l’umano. Tristano è narrazione del sentimento, romanticismo melodrammatico che contrappone eros e thanatos, che assurge a storia universale nell’intuizione wagneriana moderna di un secolo e mezzo fa.

Wagner interpreta il mito rielaborando spunti schopenhaueriani; nel dramma gli amanti aspirano alla notte amica nella quale l’amore può liberarsi diventando un’aspirazione alla notte, alla morte, facendo per sempre un capolavoro della musica moderna. Un’intensa, variegata gamma espressiva caratterizza gli ottimi registri vocali che conferiscono spessore al dramma. Straordinaria Lioba Braun nel ruolo dell’ancella Brangane, e così Milling, austero re Marke, Raisilanen, lo scudiero Kurwenal.

La vicenda nordica è ambientata in tre periodi storici differenti: il primo atto è ambientato nel Medioevo, il secondo all’epoca del compositore, il terzo durante la seconda guerra mondiale.

Orchestra e Coro del Teatro di San Carlo in stato di grazia e, naturalmente, grande prova di Mehta che riceve lunghi e calorosi applausi per la sua conduzione essenziale e precisa, capace di restituire tutta la carica espressiva dell’opera lunghissima che non si vorrebbe mai far finire.

 

 

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