Nasce da un ricco volume di Aldo De Francesco, dedicato al Carnevale di Montemarano, storico centro dell’Alta Irpinia, la mostra Festabarocca, che sarà inaugurata sabato 6 febbraio 2016, alle ore 16.30, nel suggestivo salone di Palazzo Castello. Nel corso dell’evento il Comune consegnerà un attestato di benemerenza alla carriera al giornalista, scrittore e pittore, autore della rassegna e di numerose pubblicazioni sul Carnevale. Saluto introduttivo del sindaco di Montemarano BeniaminoPalmieri, interventi di Paolo Saggese e Peppino Iuliano, presidente e vice presidente del Centro di Documentazione Poesia del Sud.
La mostra è un viaggio pittorico di Aldo de Francesco nei luoghi più significativi del celebre Carnevale montemaranese che spazia dal vecchio Principato Ultra alla Capitale vicereale: una sintesi di cinque secoli di storia in sedici opere di chiaro stampo impressionista. Un’occasione per rileggere e approfondire le radici della festa, le cui origini in Irpinia risalgono ai tempi remoti delle primitive civiltà agrarie, destinate a intrecciare poi il fastoso filone barocco.
NOTA DELL’AUTORE SULLA MOSTRA
Nella storia del Regno di Napoli, dalla fine del ’600 in avanti, il Carnevale, d’inestinguibili influssi italici, cominciò ad avere una funzione consolatoria in favore di un popolo, spesso vittima di poteri prevaricanti. La festa da allora divenne pubblica, seppur con alterne fortune, secondo gli umori dei regnanti. Oggi, a secoli di distanza, essa continua a svolgersi nelle forme più varie – parodistiche, allegoriche, canzonatorie – che, una volta, prendevano di mira i notabili locali, poi, via via, con il progresso dell’informazione, i personaggi più popolari della politica, dello spettacolo e dello sport.
In questo diffuso fermento, la sorprendente specificità del Carnevale montemaranese sta nell’aver saputo innestare, sull’originario filone di espressività agrarie, il fastoso modello di stampo vicereale, senza però mai snaturarne la remota, genetica e agreste identità. Questo mix di culture di plurisecolare sedimentazione – ricco di ritualità tipiche degli antichi popoli italici, riferibili alle primavere sacre, alle feste dionisiache e alle farse atellane – ha prodotto una sintesi di forte e prorompente laicità, divenuta, nel tempo, una tradizione popolare inconfondibile, verso l’arroganza del potere e di “veniale” trasgressione nei riguardi di una Chiesa, attraversata da ricorrenti tentazioni controriformistiche.
Tutto questo, da me già raccontato in precedenti lavori, trova nuove motivazioni nel mio recente libro “Festabarocca. Il Carnevale di Montemarano: popolo, caporabballi e viceré (Iuppiter Edizioni): una rilettura della festa, preceduta da un rigoroso e autorevole saggio introduttivo a cura del professore Toni Iermano, ora trasformata in una rassegna iconografica, dal titolo “Festabarocca”.
La mostra, corredata da quadri e da alcune mie specifiche opere narrative, diventa così un vero e proprio invito a un “viaggio pittorico dell’anima” nei luoghi, tra il popolo, le maschere e le atmosfere della festa, davvero unica, impostasi nel 1600 ai tempi dei Viceré spagnoli che inaugurarono la “dottrina” del tirare a campare, nel segno di “festa, farina e forca”, molto prima dei Borbone.“In una sola parola, la festa – afferma giustamente Toni Iermano – è reazione agli irrigidimenti della disciplina civile ed ecclesiastica, così come alle feste di corte, sempre esclusive e fittizie (…) e lo sberleffo e l’irrisione possono diventare talvolta devastanti armi di trasgressione sociale”. In conclusione: quanto da me pensato e scritto, nel corso di tanti anni, trova oggi un fondale fantastico di profilo impressionista, che lascia immaginare, nel trionfo dei colori, ciò che si vuole, sempre però nell’alveo di due coordinate essenziali – civiltà contadina e civiltà vicereale – alla base di questa nostra, straordinaria, ineguagliabile festa di popolo dell’allegria e dell’armonia”.
Per consultare le opere pittoriche di Aldo de Francesco
visita il sito www.aldodefrancesco.it