Dopo l’inaugurazione nel segno di Verdi, il Teatro San Carlo di Napoli rende omaggio a un altro grande protagonista della storia dell’opera:
Gioacchino Rossini, dopo il successo ottenuto nella Penisola Araba, debutta il 14 gennaio (repliche fino al 29 gennaio) Il barbiere di Siviglia, allestimento storico del 1999 che conserva intatte la freschezza e la leggerezza del tratto dei maestri che l’hanno realizzato: Filippo Crivelli che ha curato la regia, Lele Luzzati, autore delle scene, Santuzza Calì, che ha creato i costumi.
“Questo mio Barbiere – spiega il regista – possiede una leggerezza che mai prima avevo raggiunto e in questo sono fondamentali le scene di Lele Luzzati, non realistiche ma pittoricamente evocative. Il mio obiettivo – continua – è quello di raccontare la storia, chiarire al pubblico l’intrico dei sentimenti, valorizzare in maniera elegante una musica che, entrata ormai nella memoria popolare, ha acquistato toni troppo plateali. Nel Barbiere si deve sorridere, ma la risata non deve mai sovrapporsi alla musica dove l’allegria, la malinconia e l’ironia sono perennemente vitali”.
Sul podio, a dirigere Orchestra e Coro del Teatro di San Carlo, Bruno Campanella, particolarmente apprezzato per le sue interpretazioni delle opere di Rossini, oltre che di Donizetti e di Bellini, mentre a dare vita ai divertenti intrighi organizzati da Figaro per unire i due innamorati Rosina e il conte d’Almaviva, ci saranno Simone Alberghini nei panni di Figaro e Marianna Pizzolato in quelli di Rosina, Bruno De Simone sarà Bartolo, Edgardo Rocha darà la voce al Conte d’Almaviva. E ancora, Roberto Scandiuzzi sarà Don Basilio, Marta Calcaterra Berta e Francesco Verna interpreterà Fiorello.
Scritto da Rossini su libretto di Cesare Sterbini (da una pièce di Beaumarchais), “Il barbiere di Siviglia” è il simbolo dell’Opera Buffa, genere prettamente italiano, e suo capolavoro.