E’ “Un grido di denuncia che scuote le coscienze e che fa riflettere” Qualcuno volò sul nido del cuculo. Così definisce Alessandro Gassmann il libro pubblicato da Ken Kesey nel 1962, dopo aver lavorato come volontario in un ospedale psichiatrico californiano.
Dal volume fu tratto, prima un musical (di Dale Wasserman), poi l’indimenticabile film di Miloš Forman. Recentemente è diventato uno spettacolo teatrale diretto da Gassmann. Tradotto da Giovanni Lombardo Radice, nell’adattamento di Maurizio de Giovanni, la messinscena ritorna dopo qualche anno al Teatro Bellini di Napoli dal 15 al 27 novembre 2022.
“Un testo che è una lezione d’impegno civile,- continua il regista – uno spietato atto di accusa contro i metodi di costrizione e imposizione adottati all’interno dei manicomi ma anche, e soprattutto, una straordinaria metafora sul rapporto tra individuo e Potere costituito, sui meccanismi repressivi della società, sul condizionamento dell’uomo da parte di altri uomini”.
La storia è nota. Narra, attraverso gli occhi di Randle McMurphy, uno sfacciato delinquente che si finge matto per sfuggire alla galera, la vita dei pazienti di un manicomio statunitense e il trattamento coercitivo che viene loro riservato. Ma la rielaborazione di Maurizio de Giovanni l’avvicina a noi, cronologicamente e geograficamente. Randle McMurphy diventa Dario Danise e la sua storia e quella dei suoi compagni si trasferiscono nel 1982, nell’Ospedale psichiatrico di Aversa. Un allestimento personalissimo, elegante, moderno, accattivante, a tratti divertente.
Recita un ricco cast che affianca il protagonista, Daniele Russo. Scene di Gianluca Amodio, costumi di Chiara Aversano, disegno luci di Marco Palmieri, musiche originali Pivio & Aldo De Scalzi, videografie di Marco Schiavoni