Un aereo “a pezzi”, costruito come un antico giocattolo di legno, diventa un mondo capace di rievocare i tanti mondi del viaggio del piccolo principe. “È al contempo oggetto-metafora di un percorso interiore, perché alla fine sarà “riparato” dal lavoro che i due protagonisti avranno compiuto nel corso di questo incontro. Entrambi saranno così pronti a ripartire, seppure per destinazioni diverse”. Così semplicemente Giovanni Calcagno spiega lo spettacolo che interpreta e dirige. Il piccolo principe, capolavoro di Antoine de Saint-Exupèry va in scena al NEST di Napoli il 3 e 4 marzo su testo scritto dallo stesso attore in lingua siciliana e italiana: endecasillabi e settenari per raccontare l’avventura del pilota precipitato nel deserto con il suo velivolo e che, nell’incontro con il piccolo principe, rivive la propria storia attraverso i suoi viaggi che, come dice Calcagno, “non sono solo spostamenti geografici o interstellari, ma anche avventure ed esplorazioni nei mondi interiori dell’uomo”.

U Principuzzu Nicu è interpretato anche da Luca Mauceri (auore delle musiche) e Salvatore Ragusa (che ha curato le scene). Un libro che da sempre parla sia agli adulti che ai bambini attraverso le domande e le curiosità del protagonista, le storie della rosa, della volpe, del baobab.