
S’intitola “Purgatorio ad Arco: un Arco sul Territorio” il progetto che anima l’antico complesso museale nel cuore di Napoli. Per valorizzarlo e renderlo fruibile, alcune associazioni hanno promosso l’iniziativa Anime in transizione, rassegna, finalizzata anche a raccogliere fondi per sostenere i laboratori dedicati a bambini e ragazzi del territorio.
In quest’ambito, il 5 gennaio 2014, la chiesa di Santa Maria delle anime risuonerà delle musiche e dei canti dei fratelli Enzo e Lorenzo Mancuso, un concerto che offre l’occasione per conoscere approdi ancora inediti della loro ricerca musicale. Canti di tradizione, musiche che sulla scena teatrale irrompono e si confrontano con le esperienze internazionali più innovative: una ricerca poetica, un diario intimo volto a nuove sperimentazioni. Autori delle musiche degli spettacoli di Emma Dante, in particolare vincitori del Premio Sound Track Stars per la composizione della colonna sonora nel film “Via Castellana Bandiera” della regista siciliana, tornano a Napoli dopo qualche anno.
“Cantare è sempre necessario. Non conosciamo un modo diverso per testimoniare la nostra convivenza con il mondo. – affermano – Come ai più sofisticati sismografi affidiamo alla voce, alla parola poetica, al canto il più intimo e profondo esercizio di decifrazione affinché possa essere del nostro tempo fedele messaggero. – E ancora: “Cantare è provare a dare nome a ciò che nome ancora non ha. Cantare significa scavare, senza sosta, alla ricerca di una lingua universale, cercando in quel suo riverbero sonoro l’alfabeto di una nuova fratellanza. Mai al riparo e in nessun luogo, cerchiamo con il canto di placare la bufera che talvolta scuote ogni singola foglia, ogni esile radice della nostra anima”.
La stessa sera del concerto, i musicisti siciliani riceveranno anche il Premio della Critica 2013.
La motivazione
PREMIO DELLA CRITICA 2013 ai Fratelli Enzo e Lorenzo Mancuso
Insuperabili ed inimitabili aedi del Terzo Millennio, i fratelli Lorenzo ed Enzo Mancuso – il primo rabbioso urlo ribelle, il secondo strumento puro di carattere più lirico ed intimista – abitano una scena teatrale costruita ed elaborata negli anni, seguendo il corso di una Via dolorosache è stata laica via crucis, itinerario accidentato e vincente di migranti, “evoluti metalmeccanici” a Londra, appena diciottenni, prima di capire e di capirsi parte di un’altra Storia.
E questa Storia, queste storie raccontano grazie alla drammaturgia di Emma Dante, Marco Betta, Roberto Andò, Marco Martinelli e alla parola letteraria di Vincenzo Consolo, Maria Attanasio, Ruggero Cappuccio: per evocare inevitabili partenze e dolorose spartenze, struggenti odissee e (im)possibili ritorni edificati con la forza a un tempo granitica e svettante di monumentali cattedrali sonore.
Polistrumentisti e cantori raffinati, viscerali rabdomanti di una tradizione musicale recuperata e riscritta, i fratelli Mancuso hanno costruito un ponte musicale tra il Mediterraneo e il mondo, tra la musica e la scena, tra la voce, l’anima ed i suoi insondabili, inesprimibili misteri: verso orizzonti che non sono ancora e saranno per sempre, memoria di un mito che si invera nella cronaca e si fa teatro, esplosivo, dirompente.