La serialità arriva in teatro. Per il NTFI 2018, alla Galleria Toledo di Napoli, lunedì 9 luglio (ore 19, replica 10 luglio, ore 21), in anteprima nazionale, andrà in scena Who is the king, Episodio 1 da Riccardo II-Enrico IV parte prima, da William Shakespeare, la serie. Un progetto di Lino Musella, Andrea Baracco, Paolo Mazzarelli. Drammaturgia e regia di Lino Musella e Paolo Mazzarelli, che ne sono anche interpreti con Massimo Foschi, Marco Foschi, Annibale Pavone, Valerio Santoro, Gennaro Di Biase, Josafat Vagni, Laura Graziosi, Giulia Salvarani.
Il lavoro si propone di adattare, tradurre, ridurre, mettere in scena le otto opere del Bardo, che vanno dal Riccardo II al Riccardo III, trasformandole in quattro grandi spettacoli, da presentare nel corso di due triennalità. Gli episodi 1 e 2, che coprono gli eventi narrati in Riccardo II ed Enrico IV parte prima, sono l’inizio di questo grande viaggio.
“Studiando l’opera teatrale di Shakespeare, – spiegano Musella e Mazzarelli – ci siamo resi conto che il grande genio inglese, nell’arco della sua sconfinata produzione, ha saputo dar vita a qualcosa di realmente impressionante: egli ha infatti messo insieme una sequenza di otto opere (da Riccardo II a Riccardo III) che raccontano poco più di un secolo della storia d’Inghilterra (dal 1370 al 1490 circa), precorrendo in modo geniale e sconvolgente esattamente i meccanismi narrativi delle migliori serie TV contemporanee. Messi l’uno dopo l’altro, gli otto drammi storici, si rivelano una grande saga di sconvolgente potenza e di inquietante attualità, una saga che indaga in particolare il rapporto fra uomo e potere, una saga nella quale ogni personaggio viene presentato prima giovane, poi uomo, infine anziano, per poi lasciare il testimone ad un nuovo carattere, che a sua volta attraversa tutte le fasi della vita, va incontro alla morte, lascia il campo ad un nuovo protagonista. Il tutto in un doppio arco narrativo (se fosse una serie TV, diremmo che sono due stagioni perfette) che, partendo dal crollo mistico di Riccardo II, sale su, fino alle vette eroiche di Enrico V, per poi precipitare giù, attraverso gli intrighi dell’Enrico VI, fino all’inferno di Riccardo III. Padri e figli, fratelli e zii, re e regine, ribelli e sudditi, personaggi di corte e viziosi impenitenti, formano tutti insieme un grande quadro che ritrae -a metà fra storia e poesia- l’abbraccio letale che da sempre vede le migliori qualità umane soffocare tra le braccia del potere”.