Fino al 12 gennaio 2025, arte al Palazzo della Ragione di Padova ospita una delle installazioni più evocative e riflessive degli ultimi anni: “Ex It” di Yoko Ono. Questo titolo enigmatico, che suggerisce un’uscita, una fine, un abbandono, diventa il punto di partenza di un’esplorazione profonda sulla memoria, la transitorietà, e la possibilità di rinascita, temi che sono sempre stati centrali nel lavoro dell’artista giapponese.
VITA E ARTE
Yoko Ono è una delle figure più controverse e rivoluzionarie dell’arte contemporanea, celebre non solo per il suo ruolo come artista visiva e performer, ma anche per la sua connessione con la musica e la cultura popolare. Nata nel 1933 a Tokyo, ha vissuto in prima persona il turbolento periodo della Seconda Guerra Mondiale, che ha profondamente influenzato il suo approccio alla vita e all’arte. La sua carriera artistica inizia negli anni ’50. Ma è negli anni ’60, durante il suo soggiorno a New York, che raggiunge la notorietà come parte del movimento Fluxus. Un gruppo di artisti che sfidava le convenzioni artistiche e promuoveva un’arte interattiva e concettuale.
Yoko Ono è anche conosciuta per il suo matrimonio con John Lennon, con il quale ha condiviso un’intensa esperienza di attivismo politico e pacifista. Diventando un simbolo della lotta per la pace e contro la guerra del Vietnam. Ha continuato a perseguire la sua arte, la sua musica e il suo impegno sociale, divenendo così una figura emblematica nella scena culturale globale.
L’INSTALLAZIONE
L’artista racconta che ebbe l’occasione di visitare un antico palazzo del 1200 a Padova. L’accompagnarono al secondo piano dell’edificio e senza dirle nulla, davanti ai suoi occhi si aprì uno spazio simile ad una sala da ballo. All’improvviso, nella sua visione, scorse molte persone allineate in fila nella stanza. In quel momento la persona che l’aveva accompagnata, spiegò che quella era una stanza dove venivano effettuate le esecuzioni e non era una sala da ballo. Vide molte bare di uomini, donne e bambini che riempivano lo spazio. Da ognuna delle bare spuntavano alberi, uccelli cantavano tutt’intorno e l’artista inizio a piangere e ricordare l’orrore delle guerre.
I suoni dell’installazione sono parte fondamentale dell’opera, mettono in relazione il silenzio e il rumore, creando un’atmosfera di riflessione e di introspezione.
TEMI E SIGNIFICATO
Il titolo “Ex It” può essere visto come una riflessione sulla fine e sull’inizio, come una rappresentazione di un processo di trasformazione o di cambiamento. La “fine” di un ciclo o di una condizione, ma anche la possibilità di una rinascita. Per Yoko Ono, che ha affrontato innumerevoli sfide personali e professionali, il concetto di “uscire” da una situazione per ricominciare altrove è un tema ricorrente. Che ha a che fare con l’elaborazione del dolore, ma anche con l’abbraccio della libertà e del futuro.
L’installazione a Padova sembra suggerire una continua ricerca di equilibrio tra memoria e oblio. Tra il passato che non può essere dimenticato e il futuro che va costruito. La memoria è un altro grande tema, richiama l’importanza di non dimenticare le tragedie del passato per evitare che si ripetano, ma al contempo enfatizzano l’importanza di guardare al futuro con speranza e apertura.
“Ex It” non è solo un’occasione per esplorare l’arte, ma anche un’opportunità per entrare in contatto con noi stessi, riflettendo sul significato di “uscire” per trasformarci, liberandoci dalle catene del passato e accogliendo la possibilità di una nuova realtà ed è soprattutto un invito rivolto agli esseri umani a non vivere nell’odio, nella distruzione che porta sempre e solo alla sconfitta e al dolore.