Ultimo spettacolo in scena al teatro Mercadante di Napoli, fino al 9 maggio, Aspettando Godot di Samuel Beckett, diretto da Francesco Saponaro.
In un teatro sventrato di mezza platea, attraversato verticalmente da un sentiero, quasi “uno sprofondo”, gli spettatori si mischiano agli attori tra le macerie che l’invadono. “E’ lo scheletro di un teatro, un edificio abbandonato, un non-luogo, una città disintegrata e corrotta – spiega il regista – dove la luce arriva soltanto attraverso le fenditure del cemento”.
E’ l’incontro di due coppie, speculari e contrapposte ma tanto simili nella loro umanità, che permette all’autore di parlare del senso di umanità, che accomuna le persone, fin dentro le pieghe interiori dei personaggi.
Nei panni di Vladimiro c’è Peppino Mazzotta, protagonista con Giovanni Ludeno, che interpreta Estragone. Fabio Bussotti è il servo Luky, Elia Shilton è il suo padrone Pozzo. Nel ruolo del ragazzo, che annuncia che Godot non arriverà quel giorno, si alternano Leone Curti e Simone Gagliano.
Luca Iavarone, Ciro Riccardi e Paolo Petrella hanno “sonorizzato” lo spazio .
“Questo testo è una riflessione – dichiara Saponaro – sul totale smarrimento in cui siamo precipitati, ma nonostante tutto, è viva la pulsione primitiva del desiderio e della speranza”.