Una finestra sul disagio giovanile – così definiscono il nuovo spettacolo La strada dentro di me Peppe Celentano e Gianpiero Mirra, una produzione Diana O.Ri.S. Numerosi, infatti, sono gli spunti narrativi per far riflettere i giovani sulla banalità del male, sulle conseguenze dell’incoscienza dettata troppo spesso dalla mancanza di prospettive ma anche di impegno e buona volontà.
Bravo Peppe Celentano nella regia e nella scelta del cast di indovinati professionisti: Massimo Masiello, Adriano Mottola, Rosario Verde, Arduino Speranza, Antonio Romano, Mario Zinno, Maria Sannino e l’ottima mamma, Gabriella Cerino, che cura anche i costumi, i movimenti scenici ed è aiuto regia.
Belle e intense le canzoni del giovane artista Luca Sepe, come pure le scene di Luigi Ferrigno e i video realizzati dalla Scuola di Cinema di Roma.
Lo spettacolo comincia con la storia di Nico, un giovane che, come tanti, prolunga in eterno gli anni universitari e vive sulle spalle dei genitori, drogato dai videogiochi e viziato dalla tata. Il precario matrimonio dei genitori va in pezzi quando Paolo viene licenziato dal lavoro. Una cattiva amicizia lo porta sulla strada della delinquenza per noia, con il pestaggio di due barboni nella metro. E la discesa agli inferi è inevitabile, con l’incidente d’auto causato dallo stato di ebbrezza, dalla folle incoscienza di giovani difficili, non irrecuperabili. Toccante il dialogo di Nico con i genitori e l’impegno del giovane parroco (l’ottimo Masiello), unica voce che dialoga con i ragazzi difficili ed i reietti del quartiere.Come sempre nei suoi lavori Celentano dà vita alla speranza di riabilitazione, di un futuro diverso.
La strada dentro di me” parla ai giovani con il loro linguaggio, fuori di retorica e senza vuote consolazioni.