Nota soprattutto come attrice comica e ironica, affronta anche il dramma e la tragedia. Nunzia Schiano non è solo la mamma di Alessandro Siani o le eduardiane “matriarca” e Rosalia, ma si lancia in un’esibizione di genere meno leggero. “Senza rete”, come dice. Con l’umiltà e la semplicità che la caratterizza, quasi scusandosi con il pubblico, perché “l’attore deve misurarsi sempre in altre prove”.
E maiuscola è la sua prova in Mater Purgatorii, un reading forte, ricco di passione sulla maternità. In particolar modo sul dramma della perdita di un figlio.
Nato da un’idea di Mimmo Borrelli, lo spettacolo è composto da sei pezzi, in lingua e in vernacolo. Tratti dalle poesie della Pimentel Fonseca, una lauda di Iacopone da Todi, uno stralcio di Myriam Lattanzio. Con alcuni testi inediti di Francesco Nucci. Interpretati con vigore e intensità da Nunzia Schiano, che riesce a rimandare agli spettatori dolore, lutto e sconforto.
Si rivolge a Dio questa mamma, simbolo di tutte le mamme. Parla con il figlio che non c’è più, chiedendogli di amore e desideri mai raggiunti. Si rivolge a Kethy, perduta nella strage del Texas di qualche anno fa.
La messinscena di Francesco Nucci è essenziale. Pochi oggetti consentono all’attrice di passare da un ruolo all’altro, da una tribuna a un passeggino, recuperando giocattoli. Come colonna musicale, un canto navajo, una serie di rumori d’ambiente e qualche nota di tradizione popolare, a cura di Nico Mucci.
Grandi applausi al Nuovo Teatro Sancarluccio per Nunzia Schiano, che tra le altre cose, è nel cast della serie televisiva “Fragili”, in onda su Canale 5.