E’ in corso al MAV (Museo Archeologico Virtuale) di Ercolano, la mostra dal titolo Carta Kubrick, inaugurata dal critico Enrico Ghezzi lo scorso 18 marzo, che rimarrà aperta fino al primo maggio 2011. Si tratta del primo allestimento sistematico di materiali cartacei – circa 400 pezzi tra cui locandine, foto, riviste – di film del celebre regista statunitense (1928-1999). La mostra, a cura di Emanuele Donadio, è inedita, espone, infatti, materiale proveniente da tutto il mondo e da collezioni private, che non sarebbe altrimenti accessibile al pubblico. Un elemento che emerge con forza dallo studio approfondito è l’autorialità di Kubrick, nonché il conseguente controllo maniacale da lui esercitato su ogni fase di lavorazione cinematografica, compresa quella di commercializzazione dei film. Ecco che i materiali promozionali, quasi tutti curati direttamente da lui, diventano un vero e proprio prolungamento dell’opera ed egli stesso è una sorta di pubblicitario: aveva intuito l’importanza che la fase di distribuzione ha assunto per l’opera d’arte in età moderna. Frutto quindi di una mente così grandiosamente creativa, questi materiali, innovativi rispetto ai codici dell’epoca riguardanti la pubblicità, non possono essere soggetti ad alcuna categorizzazione definitiva.
Tra gli appuntamenti del programma, è sicuramente da segnalare Shining il cineconcerto, un coraggioso accostamento tra immagini e prog-rock proposto dal gruppo musicale RanestRane, che si terrà venerdì 15 aprile alle ore 20.30.
“Carta Kubrick – dichiara il direttore del museo Ciro Cacciola – è parte di un progetto più complessivo che punta allo sviluppo del MAV come centro di produzione culturale, basato sulla sperimentazione di nuovi linguaggi e sull’innovazione dello stesso concetto di museo”.
Interessante l’appuntamento con Antonio Capuano, a cura di Emanuele Donadio, cui farà seguito la proiezione del capolavoro 200: Odissea nello Spazio. “Una “chiacchierata per immagini” tra il cinema di Kubrick ed il suo, attraverso alcuni temi, molto presenti per entrambi gli autori, come la violenza, la parte istintuale dell’uomo, il rapporto con la società costituita e le istituzioni, l’influenza dell’arte, la natura delle immagini, fino ai modi della realizzazione cinematografica”.
Chiara Ricci