
E’ una scommessa nella scommessa Il giocatore, il romanzo di Fëdor Dostoevskij, al quale Gabriele Russo si è ispirato per la messinscena che debutterà martedì 14 al Teatro Bellini di Napoli. Ultimo titolo della “Trilogia della libertà” che vede i due fratelli Russo lavorare di nuovo insieme. “Con questi tre spettacoli prodotti dalla Fondazione Teatro di Napoli/Teatro Bellini – spiegano – abbiamo voluto affrontare il concetto di libertà e della sua perdita. Dopo la società distopica dominata dalla violenza del visionario Arancia Meccanica.e l’opprimente ospedale psichiatrico di Qualcuno volò sul nido del cuculo diretto da Alessandro Gassmann, portiamo in scena la Roulettenburg dominata dal gioco di Dostoevskij”. Il testo dell’autore russo, scritto nel 1866, viene riletto e adattato per il teatro da Vitaliano Trevisan.
“Da tempo mi attraeva il tema della ludopatia, oggi così attuale. – spiega Gabriele Russo – Ma, approfondendo la lettura, ho scoperto le tante altre sfaccettature che vi si colgono, oltre all’interessante genesi del romanzo: visto che Dostoevskij fu costretto a scriverlo in soli ventotto giorni a causa dei suoi debiti di gioco. Era anche lui un giocatore incallito”.
Un allestimento in bilico tra dramma e commedia, in un (non)luogo dove il desiderio si trasforma in ossessione e non si limita più a governare i protagonisti, ma finisce per soggiogarli. “Ho immaginato di far svolgere l’azione su due binari: – spiega il regista – da un lato mettiamo in scena la vicenda dei personaggi ideati dall’autore, dall’altro la sua vita. E’ come se lo spettacolo nascesse mentre lui scrive. Per amplificare e sostenere il dialogo con la nostra contemporaneità senza perdere il rapporto con il testo e con la narrazione, ho scelto un’ambientazione che fosse “atemporale”, creata da contaminazioni fra passato e presente, antico e moderno; questo vale per la scena, per i costumi, per le musiche e, naturalmente, per il linguaggio”.

La presenza di un croupier lascia immaginare la sala da gioco, mentre una scrivania in un angolo rappresenta lo studio dello scrittore. In effetti è tutto incentrato soprattutto sulla recitazione degli attori che si muovono in vari piani temporali. Ma la ludopatia non è l’unico tema dello spettacolo, “Ci sono le ossessioni dell’uomo, le sue debolezze, la passione, la compulsione, – aggiunge Gabriele Russo – che lo rendono contemporaneo e si presta a diverse interpretazioni. Il gioco, in fondo, è solo un modo per ottenere delle cose. Il demone che domina e che s’impossessa dell’animo umano: questo è un tema universale”.
L’Aleksej Ivànovic di Daniele Russo, che interpreta anche lo scrittore è “un perdente ma non un uomo che si piange addosso, – spiega l’artista – non è negativo, è animoso, è colto, s’innamora. Anche se cede a un vizio cosi stupido, si può empatizzare con lui. Passo da un ruolo all’altro nella stessa scena, confondendo i piani, si crea così un corto circuito tra i due, che rende palpabile lo stato d’animo con cui l’autore scriveva”.
Atmosfera onirico-allusiva sulla scena di Roberto Crea, con musiche di repertorio. Con Daniele Russo (Aleksej/Fëdor Dostoevskij) recitano, Marcello Romolo (Il generale), Camilla Semino Favro (Polina/Anna Grigor’evna). Completano il cast Paola Sambo, Alfredo Angelici, Martina Galletta, Alessio Piazza, Sebastiano Gavasso. I costumi di Chiara Aversano, il disegno luci di Salvatore Palladino, i movimenti scenici di Eugenio Dura.

Martedì 14 marzo alle 11.00 nell’aula Piovani del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, si terrà un incontro sul tema della ludopatia e della sua diffusione tra i ragazzi.
Interventi di Arturo De Vivo, Prorettore Università degli Studi di Napoli Federico II; Luigi Felaco, Consigliere comunale presidente della Commissione Scuola; Caterina Arcidiacono, docente di psicologia Sociale dell’Ateneo federiciano; Gabriele Russo, direttore artistico della Fondazione Teatro di Napoli/Teatro Bellini e regista dello spettacolo; Giancarlo Alfano, Presidente del Corso “Discipline della Musica e dello Spettacolo. Storia e Teoria”; Francesco De Cristofaro, docente di critica letteraria e letterature comparate della Federico II; Valentina Boursier, ricercatrice di psicologia clinica; Fausta Nasti, psicologa psicoterapeuta esperta in dipendenze comportamentali, specializzata sul gioco d’azzardo.