Come riproporre un testo come Fight Club un cult della letteratura e del cinema mondiali sul palcoscenico? “Sfruttando l’effetto che il teatro ha sulle persone e la sua mancanza di filtri, abbattendo la quarta parete, provocando e “giocando” con tutti i mezzi che il corpo vivo dell’attore mette a disposizione” rispondono le Cattive Compagnie, associazione culturale segnalata dal New York Times e vincitrice del primo Roma Fringe Festival che ne ha realizzato la versione teatrale. Lo spettacolo, prodotto dalla Compagnia Mauri Sturno, va in scena al Teatro Trastevere di Roma dal 4 al 23 marzo. Una sfida teatrale che porta gli attori come gli spettatori nel delirio letterario dell’autore tra continui cambi scena, ritmi sincopati e al tempo stesso intimi, tutto per un viaggio visionario in cui a tenere le redini del gioco è sempre e solo un Lui senza nome. Una sfida anche per il protagonista, che sarà costretto a subire il confronto con Edward Norton, che l’ha impersonato nella versione cinematografica. In scena Diego Migeni, Alessandro Di Somma, Cecilia Cinardi, Marco Zordan, Yaser Mohamed e Matteo Fasanella, con la regia di Leonardo Buttaroni. Un progetto ambizioso che ha affascinato un grande signore della scena italiana come Glauco Mauri, sempre aperto alle novità.