Vico Sirene: intrico di strade e di vite

Anita B.Monti

Una ricca tournée aspetta “Vico Sirene” di Fortunato Calvino. Numerose le tappe previste in Campania per lo spettacolo, che ha già visto altre rappresentazioni.

Vico Sirene” torna in scena al “Social Film Festival” venerdì 6 ottobre 2023, al teatro Comunale di Benevento, interpretato da Gigi&Ross , in veste insolita. Ciro Esposito, Marco Palmieri, Mattia Ferraro, Dario Di Luccio. Sarà quindi ripreso dal 9 novembre al Teatro Bracco di Napoli e dopo ancora al teatro Barone. Dal 18 al 21 gennaio 2024 sarà in scena al Teatro Troisi e sarà nella nuova stagione teatrale del Teatro Tasso di Sorrento, diretto da Massimiliano Gallo.

“Vico Sirene”, parla dei “femminièlli” napoletani, figure spesso protagoniste dei testi del drammaturgo partenopeo, più volte premiato per le tematiche scottanti che affronta da anni. “Ispiratrice di questo mio testo – spiega – è stata la Tarantina (88anni), figura straordinaria e memoria storica dei Quartieri Spagnoli dove tutt’oggi vive. Non è un caso che ho scelto questo titolo: “Vico” inteso come groviglio di vicoletti e stradine del Centro antico di Napoli, ma anche groviglio di vite diverse, vissute da un’umanità complessa e variegata. Anime di questo paradiso-inferno che è Napoli”.

Vico Sirene. Il teatro di Benevento

“Sirene”, invece, fa chiaramente riferimento al mito della Sirena Partenope, che con la sua ambiguità da sempre ammalia, accoglie il nuovo e il diverso.

“Vico Sirene” è un viaggio nelle profondità dell’anima, di una realtà che pulsa da secoli nelle vene di questa città straordinaria madre, magnifica “incantatrice”, e a volte perfida “matrigna”. Una città con una popolazione straordinariamente variegata e che riesce a convivere con lo straniero da sempre, fino a farlo diventare lentamente un napoletano d’adozione.

Il mondo dei “femminièlli” – continua l’autore e regista – con i loro riti (dalla figliata, al matrimonio), resta e rimarrà una realtà storica radicata nel tessuto sociale di questa città. Con esso va in scena la “vita” di un vicolo molto particolare. “E come un pittore con la sua tela, ho dato colore ai personaggi, con le loro storie di prostituzione e di amori andati, di un’esistenza difficile.

La tombola, filo rosso di tutto il testo, unisce sia le donne di Napoli che i “femminièlli” da Natale ad agosto. Novanta numeri che, estratti dal “panàro” diventano occasione di divertimento e di scherno, di feroci battute che si ripete ogni sera come un antico rito”.

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