E’ stata un’esibizione emozionante a lungo applaudita quella di Roman Kim, il giovane talentuoso violinista kazako per la prima volta a Napoli in occasione del Maggio della Musica. Il ventitreenne musicista, tra i più brillanti solisti della nuova generazione, si è esibito al Salone Margherita accompagnato al pianoforte da Sergej Filioglu con cui collabora dal 2011. Ragazzo prodigio del violino, nato in Kazakistan nel ’91, si trasferisce a Mosca per studiare con Maxim Vengerov. Inizia la sua formazione a Mosca all’età di sei anni, presso la Centralmusicschool con Galina Turchaninova. A sedici anni continua la sua formazione con Viktor Tretjakovs a Colonia presso la Music University dove studia composizione. Nel 2012 vince il primo premio al Concorso Internazionale “Valsesia Musica” Violin Competition. Sergej Filioglu, nato in Moldavia, dal 1987 è, prima, studente di Nina Kyasova al Sergej Rachmaninov Musiklyceum di Kishinev e di Ludmila Wawerko e in seguito presso l’Accademia di Musica “G.Musicescu”. Dal ‘99 al 2003 è allievo di Vassily Lobanov. Insignito di tre premi al concorso Internazionale Kishinev nel ’97, lavora costantemente con Roman Kim.
Star del web grazie alle variazioni che Paganini scrisse improvvisando sull’inno britannico “God Save the King”, Kim ne ripropone l’esecuzione vivacissima e ricca di brio al pubblico del Maggio. Dopo l’apertura con la “Sonata in mi bemolle maggiore, op. 12 n.3 per violino e pianoforte”, incanta con “Cantabile in re maggiore op.17 per violino e pianoforte” di Niccolò Paganini che gli consente di mostrare tutta la sua bravura, agilità, passione, virtuosismo eccellente. Intercala Paganini e Tartini con una sua composizione, “Ballade Dies Irae” per violino solo per poi regalare ancora brividi con la celebre “Sonata in sol minore, op.1 n.4 per violino e pianoforte” detta “Il Trillo del Diavolo” di Giuseppe Tartini. Apre la seconda parte del concerto con sue composizioni, “Romance in B” e “Romance in Ges” per violino e pianoforte, prima di rituffarsi nel genio di Paganini che interpreta magnificamente leggendone tutta la modernità improvvisativa, la passionalità, la comunicativa. Interpreta le Variazioni su “God Save the King”, op. 9 per violino solo, “La Campanella”, rondò dal Concerto n. 2 op. 7 per violino e orchestra (versione per violino e pianoforte), “I Brindisi”, sue personali variazioni sul tema della “Traviata” dedicate a Paganini. Magici colpi d’arco, pizzicato ed effetti di colore, agilità assoluta capace di ampliare la gamma timbrica della sua “Ballade” in prima esecuzione mondiale che risente
della Sonata “Ballade” di Eugène Ysaÿe, del “Capriccio op.26” di Heinrich Ernst. Prima esecuzione mondiale per la sua Ballade e pubblico in piedi ad applaudire Roman Kim, talento senza eguali.