
Superate le polemiche e slittato di una settimana, La lampadina galleggiante andrà in scena dal 17 gennaio al teatro Quirino Vittorio Gassman di Roma. Il testo di Woody Allen (The floating light bulb) sarà interpretato da Mariangela D’Abbraccio, che sostituirà Giuliana De Sio, ancora ricoverata per un malessere, Fulvio Falzarano e Mimmo Mancini con Barbara Giordano, Emanuele Sgroi, Luca Buccarello..
“Non è uno spettacolo comico, – spiega il regista Armando Pugliese – si tratta di uno scritto insolito rispetto ai più noti dell’autore newyorkese, è ironico ma soprattutto poetico”. E’ su questo aspetto che punta la messinscena per raccontare le vicende di una famiglia ebrea della periferia degradata di New York. La scenografia di Andrea Taddei su due livelli, mostra in lontananza i palazzi di Brooklyn in alto e, nel piano inferiore il povero interno familiare, in cui si muovono padre, madre e due figli, tra gli effluvi insalubri che emanano i palazzi e le fabbriche circostanti.
Un’ambientazione che ricorda i bassi napoletani descritti da Eduardo nelle sue commedie alle quali Pugliese non nasconde di ispirarsi. “Esistono dei paralleli tra le due situazioni. – spiega –Innanzitutto i drammi interni alla famiglia e i conflitti poco sani che si sviluppano, poi c’è l’ambientazione, il chiuso, lo stretto che costringe gli abitanti come avviene nei bassi partenopei”. C’è poi il tema della magia che ha affascinato anche il drammaturgo napoletano.
Una protagonista, vittima e carnefice nello stesso tempo, che proietta sui figli le sue aspirazioni mancate; donna insoddisfatta, tradita dal marito che sogna il colpo di fortuna al gioco e scappa con la giovane amante. Insomma, è il racconto di una serie di fallimenti, argomento affrontato da Woody Allen anche in alcune pellicole meno comiche ma più riflessive e amare. Qui sono tutti rappresentati da una lampadina che fluttua nell’aria come i desideri dei protagonisti.
Mariangela D’Abbraccio ha accettato un ruolo da preparare in pochissimi giorni, una sfida per l’attrice che lo interpreterà soprattutto “seguendo l’istinto”, non avendo avuto il tempo di riflettere sul personaggio e adattarlo a sé. Un gesto importante che ha salvato lo spettacolo e, dice la produzione, “il lavoro a tutti”.