A febbraio parte il “Maggio della Musica”

Maresa Galli

Ventiquattro concerti, sessanta ospiti italiani e stranieri, quattro sedi per una programmazione distribuita su nove mesi. Si presenta così la stagione 2024 disegnata dall’Associazione “Maggio della Musica“, presieduta da Luigia Baratti con la direzione artistica di Stefano Valanzuolo,

Anche quest’anno è confermata la storica collaborazione con la Direzione regionale Musei Campania e con Diana Or.i.s.

Dopo il prologo al Teatro Acacia di Napoli, il nucleo della proposta cameristica, come sempre, trova collocazione nella storica sala veranda di Villa Pignatelli, luogo musicale per eccellenza, con il doppio ciclo dei Concerti di primavera e d’autunno.

Una novità è rappresentata, invece, dalla scelta, per alcuni appuntamenti “a tema”, del Museo Darwin-Dohrn, ossia il museo del mare che da qualche anno vive nei locali dell’ex Circolo della Stampa. L’ultima parte di stagione riporta poi la proposta, sulla scia degli ultimi due anni, al bellissimo Galoppatoio borbonico della Reggia di Portici.

Più concerti, più artisti, sedi nuove, proposte sempre più diversificate, e anche un logo rinnovato. Il Maggio della Musica è in costante evoluzione”, dichiara la Presidente dell’Associazione Luigia Baratti.

E il direttore artistico Valanzuolo afferma: “Il tentativo, ancora una volta è quello di offrire una proposta quanto più possibile articolata, che non si sovrapponga ad altre iniziative cittadine. Non soltanto per connotare la produzione del “Maggio” e renderla originale, ma anche per contribuire a formare un’offerta musicale integrata sul territorio. La vocazione principale della proposta resta evidentemente classica, ma certe sane digressioni, presenti in cartellone, vogliono spingere lo spettatore a interrogarsi su cosa si debba intendere, oggi, per “classico” e ad accarezzare di conseguenza l’idea che un concetto del genere non debba per forza rimandare al passato remoto”.

Il cartellone si apre il 28 febbraio 2024, al Teatro Acacia di Napoli, con un concerto “trasversale” per contenuti e forma, ossia distante ma non troppo dalla linea principale del “Maggio della Musica”. Saranno Danilo Rea brillante e versatile pianista e grande improvvisatore, e Ramin Bahrami, tra i più grandi interpreti mondiali di Bach a inaugurare la rassegna.

Adagios in classical jazz” è il concerto per due pianoforti. I due pianisti propongono una rivisitazione dei più celebri Adagio, dal Barocco al Novecento, in serrato dialogo tra jazz e classica. Rea e Bahrami hanno già dimostrato quanto i due linguaggi musicali siano più intrecciati di quanto si possa pensare. Con il loro precedete progetto, “Bach is in the air”, hanno tenuto oltre cento apprezzatissimi concerti. Non basta Bach. Bahrami pensa di proporre anche Satie, Rachmaninov, Chopin, Schumann.

Se Bach è maestro che ha anticipato l’improvvisazione jazz, ricordando armonie alla Bill Evans, McCoy Tyner, John Coltrane, anche gli altri celebri compositori potranno essere riletti con virtuose improvvisazioni. Rigore e libertà, la chiave di lettura di un così prezioso repertorio.

A partire dal 21 marzo, la programmazione si sposta al Museo Darwin Dohrn di Napoli.

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