Teatro&psicoanalisi seconda stagione. La nuova edizione dell’innovativo progetto promosso e curato dalla psicoterapeuta Alessia Pagliaro ha il segno positivo. L’idea è quella di proporre una discussione in termini psicoanalitici dei temi affrontati in quattro spettacoli selezionati dal cartellone del Nuovo Teatro Sancarluccio di Napoli, che lo ha accolto e lo ripropone, la domenica pomeriggio dal 6 novembre.
Dottoressa Pagliaro, in che modo ha risposto il pubblico a questa nuova idea di unire l’arte all’indagine personale?
“I commenti che ho ricevuto nella passata edizione della rassegna sono stati estremamente favorevoli. Molti, dopo aver assistito al primo appuntamento, sono intervenuti ai successivi interagendo con me e gli artisti in modo molto proficuo. Le persone hanno trovato stimolante la riflessione a fine spettacolo. Nonostante la società contemporanea sia improntata all’immediatezza e al consumo veloce, la gente sente sempre il bisogno di soffermarsi. Magari non lo richiede ma accetta volentieri la proposta”.
In che cosa consiste in particolare l’incontro con gli spettatori?
“Il mio obiettivo è quello di proporre una riflessione potenzialmente diversa da quella che lo spettatore fa per se stesso. Partendo dallo spettacolo e dai temi che questo evoca, analizzeremo il vissuto dell’attore/autore rispetto alla sua creazione, letteraria e interpretativa. Questo potrà suscitare nel pubblico curiosità e stimolarlo a porre domande e a condividere le proprie considerazioni. Uno scambio, insomma, che può condurre tutti noi ad arricchire le nostre consapevolezze”.
E gli artisti come hanno affrontato l’idea?
“Gli attori si sono mostrati tutti entusiasti e disponibili. Qualcuno inizialmente temeva di diventare oggetto di indagini psicologiche, ma in realtà gli artisti negli ultimi anni hanno ricercato l’interazione con il pubblico, hanno, perciò, trovato piacevole confrontarsi con me e la sala sul prodotto del loro lavoro, condividendo riflessioni ma soprattutto emozioni”.
Perché questa volta avete scelto attori-autori ?
“Dopo un primo percorso di riflessione sui legami fra teatro e psicoanalisi, ci è sembrato interessante soffermarci su chi il teatro lo fa. Non solo su chi recita ma anche su chi scrive per il teatro. Il connubio è risultato estremamente interessante per me come psicoanalista. Se già l’attore esprime parte di sé nell’interpretare un personaggio, un autore come compirà questa doppia identificazione? Attraverso la narrazione, infatti, le persone esprimono se stesse in modi creativi e affascinanti e metterli in scena costituisce un ulteriore passaggio, che può essere di maggiore consapevolezza o maggiore difesa. Lo scopriremo insieme a teatro”.
Il Nuovo Teatro Sancarluccio è uno spazio adatto e stimolante.
“Il piccolo teatro di Chiaja ha una tradizione importante nella nostra città. Si sta proponendo come punto di riferimento per un cammino di arricchimento culturale del territorio. La gestione è giovane e dinamica ed ha accolto con entusiasmo il mio progetto sposandolo e facendolo proprio. Richiama un pubblico curioso ed è bello per me partecipare a questo percorso”.
Secondo lei si sta modificando l’atteggiamento della gente nei confronti della psicoanalisi?
“L’enorme numero di psicologi che c’è attualmente dovrebbe consentire alle persone di venire in maggiore contatto con la psicologia eppure mi pare che se ne sentano sempre troppo lontane. Iniziative come questa hanno proprio lo scopo di presentare il nostro lavoro nel suo aspetto più creativo e vitale per contrastare quello stereotipo dello psicoterapeuta strizzacervelli e privo di anima. E’ necessario dimostrare alle persone che il loro bisogno di sostegno e comprensione di se stesse, è alla base della loro felicità e che chiedere aiuto non è segno di debolezza bensì di coraggio e responsabilità”.
Quali altri progetti ha attivato per avvicinare le persone?
“E’ mia convinzione che la psicologia sia ovunque: è proficuo utilizzare una lettura psicologica dei contesti, dei gruppi e delle relazioni di ogni genere. Ho pensato, quindi, di stringere delle alleanze e trovare strumenti innovativi per comunicare con le persone. Dal mio sito internet, www.psicologico.eu è partita l’idea di creare un’Applicazione per smartphone, iPsicologico, attraverso la quale gli utenti possono ricevere informazioni e avere un primo contatto diretto con me. Inoltre, il mio interesse per le interazioni tra mente e corpo mi ha portata a stringere sinergie ed organizzare una conferenza insieme alla responsabile napoletana dell’Antiginnastica, Ivana Persico, programmata per il prossimo 21 novembre”.