Inghilterra, fine del Secondo conflitto mondiale. Il bambino Tommy (Roger Daltrey) diventa sordo, cieco e muto dopo aver assistito all’assassinio del padre, il capitano Walker (Robert Powell), appena ritornato dalla guerra, da parte di Frank (Oliver Reed), amante della madre Nora (Ann-Margret). In seguito, la condizione di Tommy si aggrava dopo aver vissuto altre devastanti esperienze con personaggi terribili come il predicatore Hawker (Eric Clapton), la regina dell’Acido (Tina Turner), il cugino Kevin (Paul Nicholas), lo zio Ernie (Keith Moon). Tommy diventa una stella del flipper, battendo il campione Pinball Wizard (Elton John) e, infine, liberatosi dell’avidità della madre e di Frank, Tommy ritrova i propri sensi e diventa finalmente libero e padrone di sé, raggiungendo la sua definitiva maturità spirituale.
“Tommy” (1985) è il trionfo di Pete Townshend e della rockband britannica degli Who che, con il loro doppio album del 1969, consegnano a futura memoria dei brani leggendari, realizzando un lavoro complesso che mette in musica il percorso tra gli orrori dell’età moderna di un antieroe di incredibile sensibilità, del quale sono scandite le tappe dall’adolescenza fino all’età adulta tra i mali del mondo contemporaneo: la mercificazione della religione, i veleni del consumismo, i traumi infantili causati da abusi fisici e psicologici, esperienze queste che lo stesso Townshend ha sperimentato nella propria infanzia e adolescenza.


Nel ’75 il regista Ken Russell ne realizza una coloratissima versione cinematografica, prodotta da Robert Stigwood, dove Russell, autore della sceneggiatura con lo stesso Townshend, usa la sua scatenata follia creativa per dare immagini alla voglia di purezza e misticismo della generazione rock, in un film ridondante e kitsch, energetico e ritmatissimo, dai movimenti di macchina spericolati, che usa anche tecniche visive di origine pubblicitaria. Da ricordare, oltre le perfette interpretazioni dei già citati Daltrey, cantante degli Who, Ann-Margret e Oliver Redd, le memorabili performance attoriali e musicali delle rock-star Eric Clapton, Tina Turner ed Elton John, apprezzabili ancora oggi come veri e propri videoclip autonomi rispetto alla struttura del film.
Ken Russell, unico regista inglese emerso a livello mondiale negli anni Settanta, già ballerino e attore, fotografo, regista di ottime biografie televisive, con “Tommy” raggiunge probabilmente i suoi risultati migliori, attingendo con la più completa libertà dalla sua visione personale e dai suoi incubi le immagini da abbinare alla musica e realizzando un’opera ancora oggi superba, cinematograficamente e musicalmente.