Con “Chinatown” (Chinatown, Usa, 1974) il regista Roman Polanski realizza un cupo noir ambientato a Los Angeles negli anni ’30.
LA STORIA
Los Angeles, 1937. Il detective privato Jake (Jack Nicholson) è incaricato da Evelyn (Faye Dunaway) di investigare sulla presunta infedeltà del marito, Mulwray (Darrell Zwerling).
Jake scopre che Mulwray, dirigente del Dipartimento delle Acque di L.A., si è opposto alla costruzione di una diga dopo aver scoperto dei traffici illegali relativi alle opere pubbliche.
Il detective scopre, inoltre, che Noah Cross (John Huston), il padre di Evelyn, un costruttore edilizio che domina mezza città, è responsabile della morte di Mulwray.
L’investigatore entra così in un’intricatissima vicenda di delitti e di segreti inconfessabili, legati alla speculazione edilizia a Los Angeles e alla corruzione dei pubblici poteri.
Jake, deciso ad andare fino in fondo alla ricerca della verità, scopre un mondo dissoluto e violento.
Il detective si scontra con una realtà totalmente impenetrabile, in una città incapace di scuotersi dal torpore imposto da un potere corrotto.
IL COMMENTO
Roman Polanski con “Chinatown” (Chinatown, USA, 1974) gira un noir sofisticato e innovativo rispetto al classico film di gangster anni ’30-‘40, con la perfetta sceneggiatura di Robert Towne.
Il regista ricostruisce in modo accurato le atmosfere del cinema hard boiled, descrivendo un mondo dove prevale la corruzione, non solo politica e sociale ma anche dei rapporti interpersonali.
La vicenda parte in sordina, portando il protagonista a scoprire man mano il disfacimento morale di una classe dominante.
Il quartiere cinese, “Chinatown”, alla fine della storia diventa il luogo-simbolo di un’intera città, dove corruzione e crimine regnano sovrani.
Jake ed Evelyn, come i più classici “antieroi” di Chandler e Hammett, dietro un’armatura di apparente indifferenza, sono tormentati dalla voglia di scoprire la verità, in totale contrasto con un mondo moralmente decomposto, dominato dal più assoluto cinismo.
Il film di Polanski rientra con grande stile tra le opere di Hollywood che, tra la fine degli anni ’60 e il decennio successivo, rivedono in modo radicale e consapevole i tipici canoni del film criminale, in una più ampia riflessione sulla società americana e sul cinema classico hollywoodiano.
IL CAST
“Chinatown” si avvale delle grandi interpretazioni di Jack Nicholson e di Faye Dunaway.
I due attori lavorano in perfetta sintonia, estremamente credibili nelle loro versioni attualizzate del detective bogartiano e della dark lady del cinema noir anni ’30 -’40.
Indimenticabile anche John Houston, nei panni del diabolico magnate.
IL REGISTA
Roman Polanski è un autore complesso, un regista dall’inesauribile ricerca espressiva, che realizza film con storie e ambientazioni disparate, caratterizzate sempre dal senso dell’assurdità e della “maledizione” del vivere.
Con “Chinatown” gira una delle sue opere più importanti e uno dei migliori film polizieschi/noir mai realizzati.