“Che fine ha fatto città della Scienza“, un giallo napoletano o una metafora del Mezzogiorno è l’ultimo lavoro editoriale della giornalista e sociologa Diletta Capissi.
Un’indagine accurata sul colosso di Bagnoli. Dalla fondazione, alla distruzione per l’incendio alla ricostruzione. Più di uno le domande. Ci si chiede, innanzitutto, se si sia trattato solamente dell’incompiutezza, deludente ma in qualche modo occasionale, di un progetto oppure se sia stata ed è metafora del Mezzogiorno. La doppia risposta è affermativa. É stata l’una e l’altra cosa, con un intreccio di responsabilità a vari livelli, da quello scientifico a quello politico.
Il libro, inoltre, approfondisce il profilo dei due fondatori di Città della Scienza, Vittorio Silvestrini e Vincenzo Lipardi, maestro e allievo. Prima uniti nell’elaborazione e messa in opera della struttura, e poi separatisi dalla finalità e dalla sua gestione.
Nella presentazione del volume Che fine ha fatto città della Scienza nella sede dell’editore Guida, giovedì 14 novembre alle Ore 18.30, l’autrice sarà affiancata da Enrica Amaturo e Riccardo Rosa. Introduce Biancamaria Sparano.