“Un uomo è libero nel momento in cui cui desidera esserlo”, diceva Voltaire. “La mia libertà finisce dove comincia la vostra”, sosteneva Martin Luther King. Di “Extra libertà” ci parla invece Alessandro Siani nel suo nuovo spettacolo al Teatro Diana di Napoli. Soprattutto in epoca post Covid, dove tante volte ci siamo sentiti privati in un modo o nell’altro del bene più prezioso, il comico e attore napoletano parla in chiave comica ma non solo, del concetto di libertà in tutti i suoi aspetti: di pensiero, di stampa, d’espressione. Il tema della libertà è quindi il filo d’Arianna che lega l’intero spettacolo del comico, accolto ad apertura di sipario con un’immediata ovazione.

Lo show inizia con un repentino coinvolgimento del pubblico in sala, con il quale Alessandro interagisce a suon di battute e canzonature. Non risparmiando nessuno: giovani, anziani, mal vestititi e soprattutto i ritardatari cronici. Per poi, tra il serio e il faceto, tra una battuta esilarante e l’altra, toccare una serie di scottanti temi d’attualità che hanno caratterizzato le nostre giornate negli ultimi anni. Il Covid in primis, che ci ha privato di una buona fetta della nostra libertà e la conseguente convivenza forzata che ne è spesso derivata nei vari periodi di lockdown. E poi ciò che ne è scaturito, come un attaccamento quasi patologico ai cellulari e alle serie tv, soprattutto da parte dei giovani.
E ancora: il potere dei social, la politica, la cronaca, la guerra. Lo spettacolo di Alessandro tocca tutti temi che ci hanno coinvolto da vicino in questo periodo e che spesso ci hanno reso più cinici, più tristi. Quindi, cosa ne sarà di noi? L’unico antidoto ai problemi che abbiamo vissuto è una sana dose di gioia. Perché, come detto dallo stesso Siani a fine spettacolo, “se dopo un’ora di risate ci fanno male le mascelle, è perché non siamo più abituati a farlo”.
E allora, in totale ed “Extra libertà”, torniamo a farlo tutti insieme.