Fabrizia Ramondino, la scrittrice oltre i confini

Anthea Principe

Fresco di stampa, da ottobre 2024 in libreria “Fabrizia Ramondino, la scrittrice oltre i confini”, di Gioconda Marinelli. Edito da Giannini, sarà presentato in anteprima in Umbria, il 20 settembre presso il Museo Eroli di Narni, nell’ambito del Festival Internazionale di Letteratura e Saggistica Alchimie e linguaggi di donne”, ideato e diretto dalla filosofa Esther Basile. Curato anche da Roberta Isidori e Maria Rosaria Rubulotta.

L’invito di Gioconda Marinelli, autrice di questo volume, è quello di riavvicinarsi ai suoi scritti, al suo pensiero. E’ una sollecitazione a rivivere le sue emozioni, a non dimenticare la sua preziosa voce, perché come dice Dacia Maraini nel prologo: “Fabrizia Ramondino vive ogni giorno con le sue pagine profonde e seducenti”.

LE OPERE

Fabrizia Ramondino è una delle grandi e prolifiche scrittrici del Novecento, nata a Napoli il 31 agosto del 1936. Ha avuto una formazione culturale cosmopolita, giramondo fin da piccola, la sua prima infanzia la trascorre a Maiorca, dove il padre è chiamato come diplomatico.

Il romanzo d’esordio Althénophis, pubblicato nel 1981, è promosso da Natalia Ginzburg e da Elsa Morante. La fa conoscere ed apprezzare dai lettori e dalla critica. Ha una vasta e raffinata cultura, nutrita dalle letture di Dante, dei dizionari. Della letteratura italiana, francese, russa, e ancora di più.

Scrive racconti, reportage, taccuini di viaggio, inchieste, versi, testi teatrali. Sempre in giro e sempre attenta al sociale. Nella sua scrittura si intrecciano memorie personali, il suo disagio esistenziale, ma anche le storie collettive di spaesamento e solitudine, povertà e necessità di far valere i diritti degli oppressi.

Fabrizia Ramondino. Il libro

L’IMPEGNO SOCIALE E POLITICO 

Profondo e attivo il suo impegno sociale e politico. Solidale verso i più fragili, che l’ha resa testimone del suo tempo a Napoli e altrove, nel mondo. Dalle sue esperienze di solidarietà nasce anche il libro Polisario, quando con la troupe cinematografica di Mario Martone si reca tra il popolo sahrawi, cacciato dalla sua terra.

Nel volume Passaggio a Trieste, Fabrizia Ramondino  affronta il tema del disagio mentale delle donne ospiti del Centro Donna Salute Mentale di Trieste. Muore prematuramente per un improvviso malore il 23 giugno 2008, mentre fa un bagno in mare, nei pressi di Itri, in provincia di Latina, dove negli ultimi anni ha trovato il suo rifugio ideale.

 

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