I venerdì del Conservatorio

Redazione

Partono il 14 ottobre 2022 Confronti musicali contemporanei, alle ore 18, nella Sala Scarlatti del Conservatorio S. Pietro a Majella di Napoli, per “I Venerdì del Conservatorio”. Il concerto è realizzato in collaborazione con l’Associazione Dissonanzen e intende esprimere la teatralità nel linguaggio musicale contemporaneo. In esecuzione partiture di Patrizio Marrone, Hans Werner Henze e George Crumb, musica che tende alla gestualità, alla corporeità, alla visualizzazione. Il denominatore comune ai tre compositori in programma, una teatralità fatta di ritmo e corporeità quella di Marrone, un teatro di simboli quello di Crumb, un legame diretto col teatro musicale quello di Henze.

Il brano di apertura, Cadenza (1998) per sassofono soprano, tratto dall’opera da camera Cantata per Ciran, rimanda al teatro. Dal carattere fluido e scorrevole, dai ritmi morbidi, rappresenta una caratterizzazione psicologica dell’animo di Rossana, la musa ispiratrice – a sua insaputa – dei versi d’amore che il valoroso spadaccino scrive per il giovane Cristiano, innamorato anch’egli di Rossana, ma ignaro dell’amore che lo stesso Cirano nutre segretamente per lei.

Non è una carezza (2007) per flauto dolce, porta invece in primo piano la relazione tra musica e visualizzazione. Il titolo è la frase finale di uno spot televisivo in cui un noto showman tiene in braccio un bimbo che gli tocca il volto: sembra una carezza.

Improvvisamente (2016) per sax baritono e pianoforte, caratterizzato dall’intreccio di linee melodiche e disegni ritmici dal carattere improvvisativo. I due strumenti si affrontano in una classica forma ternaria, alternando virtuosismi tecnici e inaspettate atmosfere soft.

Un teatro di simboli anima invece la musica di George Crumb, che sembra voler rappresentare l’infinito scorrere del tempo, i movimenti della terra, i grandi cicli della natura. Ispirato dall’ascolto del canto delle balene, Vox Balaenae (1971) si apre con un preludio “…per l’inizio del tempo” seguito da un tema marino e cinque variazioni, ciascuna ispirata a un’era geologica, per chiudersi con un notturno “…per la fine del tempo”.

Con Ein kleines Potpourri aus der Oper Boulevard Solitude (2000) di H. W. Henze sitorna al legame diretto con il teatro musicale. L’opera è basata sulla già nota vicenda di Manon Lescaut, seppur con una maggiore focalizzazione sul personaggio dell’amante, Armand.

Il concerto si chiude con la prima esecuzione assoluta di Sestetto N.2 nel segno della relazione tra ritmo e corporeità. Sui ritmi ostinati del pianoforte e dell’arpa, prendono vita canti, contrappunti, immagini timbriche cangianti, in continua dialettica che, da irrisolta, trova il punto d’incontro nel convergere furioso dell’insieme strumentale, per poi concludersi con i dubbi iniziali.

 

INFO

Ingresso gratuito fino a esaurimento posti

 

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