Il mondo magico di Alice al San Carlo

Maresa Galli

Un momento del balletto

Si rimane senza fiato nell’assistere allo spettacolo Alice in Wonderland al Teatro di San Carlo di Napoli, gremito ad ogni replica, per l’immaginifico balletto. Tratto dall’omonimo capolavoro di Lewis Carroll, è la nuova produzione sancarliana che si avvale delle scene di Andrea Tocchio, dei fantastici costumi di Simona Morresi, delle proiezioni di Sergio Metalli, in una nuova versione coreografica a cura di Gianluca Schiavoni. Il balletto, in due atti, creato in epoca moderna, è stato immaginato per le musiche di Pëtr Il’ič Čajkovskij (1840 – 1893) e Aram Ilich Khachaturian (1903 – 1978), non destinate inizialmente a questo soggetto. Grande protagonista il Corpo di Ballo del Teatro di San Carlo, osannato a Singapore per Giselle, che torna ad esibirsi al Lirico con una prima assoluta. Sul podio, a dirigere l’Orchestra del Teatro di San Carlo, il Maestro Alberto Nanetti. Fantastiche le immagini di Napoli, paese delle meraviglie, che aprono il “viaggio” e la voglia di conoscere e sperimentare di Alice: piazza del Plebiscito, Castel dell’Ovo, la Galleria Umberto I, la Certosa di San Martino, scorci e altre perle scorrono come il tempo, inesorabile, del passaggio al mondo fantastico di Alice. Scenografie mozzafiato accompagnano i movimenti coreutici del Corpo di Ballo, di gran talento, brillantemente diretto da Giuseppe Picone. Nei panni della protagonista Alice si alternano l’étoile spagnola dello Stuttgart Ballet, Alicia Amatriain e Luisa Ieluzzi, talento della compagnia stabile – egualmente brave, perfette “Alice”. Bianconiglio è interpretato da Salvatore Manzo, il Fante di Cuori da Alessandro Staiano, Anna Chiara Amirante è la perfida Regina di Cuori, Carlo De Martino è il Cappellaio Matto (riporta alla memoria la bravura di Johnny Depp nel film Alice in Wonderland), il Brucaliffo è interpretato da Edmondo Tucci.

Una scena (foto L.Romano)

Dalle avventure di Alice sono nati fantastici balletti, film, cartoni animati, da Walt Disney a Tim Burton. La fantasia assoluta del viaggio di Alice in scena al San Carlo inizia dal bosco in stile Avatar, dopo il vortice psichedelico che risucchia la fanciulla, una teen ager di oggi, curiosa di esperire, annoiata dalla routine. Paesaggi disneyani, coloratissimi e incantati, funghi, liane, animali da sogno, personaggi stravaganti, foreste incantate e spiagge dove affondano clessidre e nuove scansioni del tempo. Una compagine giovane e di talento mette in scena le emozioni del balletto con musiche straordinarie egregiamente dirette. Le scene di Andrea Tocchio e le proiezioni di Sergio Metalli sono di grande e fresca bellezza: il lisergico gatto del Cheshire che appare e ricompare, le mille porte di diverse dimensioni e cromatismi che si mostrano ad Alice, le strane creature che la ragazza incontra lungo il cammino, il tea party dell’eccentrico Cappellaio Matto, il giardino, trionfo di rose rosse, della terribile Regina di Cuori. Una danza che fonde brillantemente lo stile classico con quello moderno, che rapisce tra visuals e colori sgargianti, nel mix di reale e fiabesco che restituisce lo straniamento del romanzo, pura estasi in punta di piedi.

 

 

 

 

 

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