Il Paese senza libertà

Angela Matassa

Nel Paese senza libertà, nel quale è diventato quasi impossibile per i più usare l’auto tutti i giorni; farsi una pizza con gli amici; andare a cinema o a teatro più di una volta all’anno. In cui fare le vacanze è diventato il business di Groupon; essere alla moda, un optional.

In questo Paese abbiamo, udite udite, la grande libertà di scegliere quando vedere i nostri spettacoli preferiti. Non più corse per non perdere la fiction amata; né affanni per godere dell’ultima puntata della soap; dell’intervista all’acclamata star o la prima televisiva di un qualche grande premiato film. Basta con tutto ciò: oggi c’è On demand, c’è Premium play. La libertà a portata di telecomando. La libertà di scegliere orari e trasmissioni quando vogliamo NOI. Dal Grande fratello che fa battere i cuori degli italiani 24 ore al giorno, all’ultimo poliziesco di cui non si può trascurare la serie d’oro.

Insomma, di che lamentarsi? Dei regali delle frequenze? Di Sky che se ne lava le mani? Della perdita di milioni di euro per le casse dello Stato che volano nell’aere grazie ai geni degli imprenditori?

Mettiamoci seduti: alle 21,30 o alle 23,15 o alle 15,19. Sul divano possiamo godere della finta libertà.

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