Il Povero Cristo e il suo circo di periferia

Giancarlo Giacci

Cosa succederebbe se un nuovo Cristo nascesse sulla Terra, ovviamente in una delle innumerevoli periferie del mondo? Chi potrebbe essere? Prova a rispondere Davide Sacco, autore e regista dello spettacolo Povero Cristo, in scena nell’ambito della rassegna cilentana “Segreti d’autore” 2023.

Naturalmente, un povero Cristo di giornalista, di un giornale che non esce nelle edicole, sarebbe inviato con totale scetticismo a intervistarlo. Il povero Cristo in questione lavora in un circo di periferia e nella sua roulotte moltiplica pani e pesci e trasforma l’acqua in vino. Tanti altri poveri Cristi come lui lavorano in questo baraccone, tutti personaggi tristi e surreali. 

Maddaleè, che si esibiva sul filo, ma ora zoppa, legge le carte e si prostituisce Il nano Giuda, che fa tanti lavori e ha un tatuaggio per ogni dolore della sua vita. Il crudele e tragico direttore, che per soddisfare il suo pubblico è disposto a far morire uno dei suoi. 

Francesco Montanari in “Povero Cristo”

Francesco Montanari, grande affabulatore, interpreta in modo magistrale il personaggio che parla di questo mondo crudele, come fosse una fiaba contemporanea che può sembrare assurda, ma che diventa reale solo se chi l’ascolta ci crede. In altre parole: se ha fede nel narratore.

Nel complesso, un’ottima pièce, ben scritta e interpretata con grande forza e convinzione, con vaghi e leggeri sentori del teatro di Ascanio Celestini, precursore e ideatore del teatro di narrazione, di attuali monologhi del teatro sociale e politico. 

Piacevolissimo lavoro, con un accompagnamento musicale di alto livello, nella splendida scenografia naturale del cortile di Palazzo Coppola a Sessa Cilento.

Tanti gli applausi del pubblico.

 

 

 

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