Due anni dopo “Tre piani”, Nanni Moretti torna con Il sol dell’avvenire un buon film assolutamente morattiano, uno dei migliori, per parlare di fedeltà agli ideali politici e di quanto costi fare la cosa giusta nella vita. Una pellicola di sapore felliniano, profonda ma allo stesso tempo lieve e raffinata, anche divertente, che parla di un periodo storico: il 1956, quando le truppe sovietiche repressero le manifestazioni ungheresi in cerca di libertà. Moretti con questo film ha voluto liberarsi del peccato originale e cioè l’appartenenza al PCI, che ha oppresso la sua gioventù, ma in modo surreale ed elegante.
La storia viene presentata come quella di un regista che da cinque anni non realizza un’opera. Un film nel film, tra anni Cinquanta e oggi che ricorda in qualche modo 8 ½ di Fellini e le sue atmosfere. Nel finale il regista si rifiuta di concludere il film in modo tragico con la morte del segretario della sezione (Silvio Orlando), ma cambia la storia sognando il distacco del PCI dalla linea dell’URSS con la condanna dell’invasione dell’Ungheria.
Molto riuscito il finale con un ballo corale sdrammatizzante. Un buono film, molto piacevole, con tutti gli attori in grande forma. Da non perdere logicamente al Cinema
Il sol dell’avvenire
Cast: Silvio Orlando, MargheritaBuy, Nanni Moretti, Matieu Amalric, Barbara Bobulova
Sceneggiatura: Francesca Marciano, Valia Santella, Federica Pontremoli, Nanni Moretti, Franco Piersanti
Fotografia: Michele D’Attanasio
Montaggio: Clelio Benevento
Produzione : Sacher film, Fandango, Le Paete, Rai Cinema