Un percorso interiore nell’animo inquieto e nella musica di un grande protagonista della canzone, Sergio Endrigo, è motivo di un lavoro teatrale messo in scena e pubblicato dalle Nuvole Teatro Roma nel volume Nel mio perimetro di sole di Barbara Amodio. La passionale e sensuale attrice, commediografa e regista è stata sempre apprezzata anche nei testi di Dacia Maraini da “Zena” ai “Digiuni di Catarina da Siena” e tra gli altri nel suo “Magma”, uno spettacolo di grande effetto che esalta il potere evocativo della musica tra poesia e prosa. Atmosfere musicali e poetiche che si ritrovano nello scavo introspettivo alla ricerca di un’anima, quella di Endrigo, coinvolgono e attraversano i sentimenti di chi guarda e di chi legge. Il progetto nasce – spiega la Amodio – con Gianni De Feo. Mi guardò e istintivamente euforico, mi chiese di scrivere il testo per un’opera dedicata a Sergio Endrigo. Non ci pensai neanche un attimo e dissi immediatamente sì, senza reticenza, senza resistenza, senza dubbio. E poi ci voleva Gianni Afola, mio marito che dirige la Compagnia, che con la sua furiosa tenacia rende possibili e tangibili i miei arditi e labirintici sogni-sottovuoto- e che diventano parola e teatro”.
De Feo, voce toccante che ha dato vita anche al vagabondo cantastorie in “Grido d’amore, Edith Piaf”, non aspettava altro che immergersi nel “perimetro di sole” che appartiene a tutti noi se sappiamo ascoltare in silenzio quei fruscii, quella musica sottile, se riusciamo ad alzare lo sguardo in alto e sentire il tepore che si avvicina. Non aspettava altro che interpretare La casa, Canzone per te, Girotondo intorno al mondo, Io che amo solo te, Te lo leggo negli occhi.
Claudia, la figlia di Endrigo, nella testimonianza che offre al volume, ringrazia l’autrice perché è riuscita a penetrare nel profondo, nell’inquietudine e continua instabilità che hanno accompagnato il padre per tutta la vita e lo hanno reso il grande artista che è stato.
