Indiana Jones e il quadrante del destino è un film di repertorio, realizzato senza alcun entusiasmo, abbandonato dai suoi creatori George Lucas e Steven Spielberg, che partecipano solo come produttori esecutivi.
George Lucas nel 2008 aveva preso in mano la scrittura del quinto episodio senza entusiasmo, non andava avanti. Nel 2012 decide di passare il film a Kathleen Kennedy, ma anche lei non trova la voglia e le idee per realizzare una buona storia, che concludesse onorevolmente il ciclo di Indiana, tenendo conto dell’età di Harrison Ford.
Dopo tanti stop, finalmente, Ford accetta che nella prima parte del film il suo volto sia ringiovanito con il digitale, trovando la cosa coerente con la trama. Nella seconda parte l’attore riprende il suo aspetto reale con i suoi anni, non deludendo le attese degli spettatori, dimostrando di essere sempre un grande attore e professionista. A questo punto la regia è affidata a James Mangold, che svolge un lavoro senza grinta né idee, semplicemente noioso.
La trama è la solita: Indiana combatte i nazisti, che cercano di impadronirsi di un oggetto magico: la macchina di Antikytera, che doveva permettere il viaggio nel tempo, per risolvere positivamente la guerra oramai persa. Cosa particolare è che questo oggetto esiste veramente, la macchina è stata recuperata molti anni fa nel mare Egeo, presso la città di Antikytera.
Trattasi, si suppone, di una perfetta macchina per il calcolo degli equinozi , le fasi lunari, il sorgere del sole, le eclissi solari, costruita probabilmente tra il 150 e il 100 ac. Non si pensava che nel II° – I° aC la tecnologia greca fosse arrivata a quel punto.
Parlare della trama di un film, fatto solo per scopi commerciali, è difficile perchè è di una banalità estrema, forse un lampo di genio lo possiamo notare solo nella parte finale della pellicola, dove si vedono gli effetti straordinari della macchina di Anikytera. Non manca nemmeno la corsa di Indiana sul tetto di un treno come nei film muti di Tom Mix. Un film noioso ed inutile, da vedere, se volete, logicamente al Cinema.