Lino Musella. Classe 1980, nasce a Napoli e si trasferisce poi a Milano, alla scuola Paolo Grassi dove studia recitazione e si diploma in regia teatrale. Negli anni alterna l’attività di attore, a quelle di regista, tecnico e disegnatore luci.
In teatro ha lavorato, tra gli altri, con Mario Martone, Carlo Cerciello, Valter Malosti, Serena Sinigaglia, Marcello Cotugno, Pierpaolo Sepe, Tommaso Pitta, Fabrizio Arcuri, Andrea Baracco, Antonio Latella, Alfredo Arias, Andrea De Rosa, Jan Fabre.
Dal 2009 anima, con Paolo Mazzarelli, una propria compagnia che ha dato vita negli anni a numerosi spettacoli, che hanno ottenuto diversi premi e riconoscimenti, tra i quali ricordiamo il Premio ANCT alla drammaturgia e il Premio Hystrio alla drammaturgia. Nel 2017 vince – assieme a Monica Nappo e Paolo Mazzarelli – il Premio Enriquez per lo spettacolo Orphans.
Da anni porta avanti un sodalizio artistico con Tonino Taiuti.
Nel 2016, prodotto da Elledieffe, mette in scena L’ammore nun è ammore, 30 sonetti di Shakespeare “traditi” e tradotti da Dario Jacobelli, un originale percorso poetico tra gli immortali versi del Bardo trasposti in napoletano. Uno spettacolo – di cui Musella ha curato anche la regia e che negli anni è diventato un piccolo cult.
Nel 2019 è chiamato da Jan Fabre ad interpretare The Night Writer – Giornale notturno, uno spettacolo che riunisce alcune pagine dei diari personali dello scrittore ed artista belga, dando vita a un’autobiografia intima e provocatoria. Per la sua interpretazione, Musella vince il Premio UBU come miglior attore. Lo spettacolo è ospitato a Mosca, al Festival dei monologhi SOLO, prestigiosa rassegna internazionale realizzata dal Centro Teatrale Na Strastnom.
In televisione ha fatto parte di Gomorra la serie e The Young Pope.
Al cinema ha lavorato tra gli altri con Eduardo De Angelis, Francesca Staasch, Gianfranco Cabiddu, Valerio Mastandrea, Gianluca Iodice, Paolo Sorrentino, i fratelli D’Innocenzo, Ludovico Di Martino, Carlo Luglio, Pupi Avati, Giovanni Maderna, Mario Martone, Roberto Andò.